Centinaia di sardi e stranieri nel mercato illegale - Una mattina tra gli ambulanti irregolari nei punti chiave della città
L'esercito dei venditori abusivi invade ogni giorno la città. Centinaia di cagliaritani, sardi provenienti da altri Comuni e stranieri: lavorano - senza autorizzazione - per guadagnarsi da vivere. Si trovano dappertutto: vicino ai mercati, nei quartieri di periferia, nelle vie del centro e in quelle dello shopping. «Non facciamo nulla di male», sbotta Giovanni Pregio, giovane cagliaritano con banchetto della frutta in via Todde. «Lavoriamo per sopravvivere altrimenti saremmo costretti a rubare».
Spesso si mischiano agli ambulanti con licenza. Una “guerra tra poveri”. I regolari sono 104 con concessione comunale decennale intorno ai mercati di San Benedetto, via Quirra e Is Bingias, e dieci con autorizzazioni trimestrali. A questi si aggiungono gli itineranti (gli operatori con la Duaap, Dichiarazione unica per attività produttive) provenienti da tutta l'Isola: sono più di mille quelli che negli ultimi anni hanno fatto richiesta a Cagliari per ottenere una concessione temporanea.
DISPERAZIONE E DIGNITÀ In una mattinata trascorsa tra via Quirra, mercato di San Benedetto, via Roma e largo Carlo Felice, si incontrano decine di ambulanti irregolari. A questi si aggiungono, presenti in tutta la città, i parcheggiatori abusivi stranieri: indicano un posto auto libero e in cambio provano a vendere fazzoletti e altra cianfrusaglia in cambio di poche monete. Ma chi sono? Ci sono i disperati in cerca di un po' di dignità: padri di famiglia, in piedi prima dell'alba, per vendere frutta e verdura e guadagnare poche decine di euro per sfamare i propri figli. Ci sono i giovani disoccupati: allestiscono un banchetto con la merce, «altrimenti siamo costretti ad andare a rubare». Poi ci sono le vecchie conoscenze: lavorano, senza autorizzazione, sempre nello stesso posto da oltre vent'anni facendo la collezione di sanzioni. Infine ci sono gli stranieri: quelli in cerca di un futuro migliore a Cagliari, quelli vittime delle organizzazioni criminali che li sfruttano e quelli in attesa di lasciare la Sardegna.
SAN BENEDETTO Attorno al mercato, accanto agli ambulanti regolari, regnano gli extracomunitari. Un'ottantina di giovani armati di sacche indicano i parcheggi liberi. Poi chiedono due euro per un pacchetto di fazzoletti. «Perché i vigili urbani non controllano anche loro?», chiede Salvatore Caria, fresco di sanzione da cinquemila euro. «A volte sembra che ci si accanisca sulle stesse persone». Giovanni Pregio ha 35 anni, moglie e due figli. «Chiedo solo un pezzo di marciapiede qui in via Todde per vendere frutta e verdura. Sono pronto a pagare il suolo pubblico ma mettersi in regola è impossibile tra burocrazia e costi iniziali eccessivi per chi ha poco o nulla». In via Dante, due bancarelle di due cittadini del Bangladesh: «Abbiamo un'autorizzazione trimestrale. Paghiamo 170 euro più i bolli». Sono due dei dieci fortunati cittadini con questa concessione.
VIA QUIRRA «Gli abusivi? Sono tanti e si sistemano anche accanto a noi. Oramai non ci facciamo più caso». Un ambulante regolare del mercato di via Quirra sorride. La realtà è sotto gli occhi di tutti. «Vendo mazzi di prezzemolo per vivere. Lo faccio da quando avevo sedici anni. L'alternativa? Rubare», racconta uno dei tanti abusivi. Due giovani di Quartu aggiungono: «Non abbiamo i soldi per metterci in regola. Ci sistemiamo dove capita. Quando vediamo i vigili andiamo via. Il guadagno? Dipende. Oggi dieci euro, ieri venti».
LARGO E VIA ROMA Gli stranieri spopolano nelle strade dello shopping, in via Roma, largo Carlo Felice e piazza Yenne. In una busta di plastica borse, scarpe e giubbotti. Merce contraffatta. I clienti non mancano e alimentano il mercato del falso. Loro, gli extracomunitari - magari assoldati da piccole organizzazioni criminali -, sono guardinghi. Pronti a mettere borse e scarpe nelle buste di plastica e scappare in caso di controlli. E tornare l'indomani.
Matteo Vercelli