Le tabelle sono fresche di stampa e fotografano la situazione del Teatro lirico. Con una sorpresa: i finanziamenti sono inferiori rispetto allo scorso anno ma cresce vertiginosamente il punteggio complessivo ottenuto sulla base di parametri precisi. Dal ministero arriveranno trecentomila euro in meno rispetto al 2015, dalla Regione due milioni e rotti in meno, dal Comune duecentomila euro in meno. La variazione in percentuale è pari al 14,7 ma, se si considera la media degli ultimi tredici anni, sale addirittira al 38,86.
Non solo: anche la pianta organica è sotto dimensionata: ci sono 241 dipendenti contro i 270 previsti. Si provvederà con assunzioni a tempo per i singoli spettacoli.
C'è poco da stare allegri, dunque, a meno che Comune, Regione e ministero non si convincano ad allargare i cordoni della borsa. Eppure, i numeri di altre due tabelle fanno ben sperare: la campagna abbonamenti registra un incasso quasi doppio rispetto allo scorso anno (300.377,50 euro contro 158,200, l'aumento percentuale è dell'89, 86) e il numero di biglietti venduti cresce del 7,01 per cento (30.311,50 contro i 28.326, 50 del 2015). Ma, quel che più conta, è la tabella del punteggio legato all'attività del Teatro: 134 l'anno scorso, 1.000,5 quest'anno. Claudio Orazi sorride.
M. F. Ch.