La presidente Antonella Caddeu di 'Amici della bicicletta Cagliari' chiede il completamento e l'estensione dei percorsi ciclabili cagliaritani
Autore: Alice Deidda il 02/02/2016 20:48
Più piste ciclabili in città. La presidente Antonella Caddeu di 'Amici della bicicletta Cagliari'chiede il completamento e l'estensione dei percorsi ciclabili cagliaritani. "Ogni piccolo cambiamento nell’organizzazione della città genera perplessità e, almeno agli inizi, un po’ di confusione. E' normale sia così. Se poi il cambiamento mette in gioco la viabilità e modifica gli spazi per le auto, il contrasto nella risposta dei cittadini si acuisce. I ciclisti a Cagliari, per la prima volta, incominciano a vedere riconosciuti i loro diritti a usare il mezzo di locomozione più diffuso al mondo. E' necessario sostenere tutti i ciclisti urbani e la loro sicurezza, anche grazie all'aumento delle piste ciclabili, completando l'anello attorno al Centro Storico zona piazza Giovanni XXIII, via dei Giudicati, via Liguria, via Is Mirrionis, piazza San Michele, via Sant’Avendrace, viale Trieste, via Roma, viale Diaz, viale Cimitero, via Dante che per il nostro gruppo rimane la priorità assoluta-afferma Caddeu. Noi ciclisti urbani siamo coscienti dei pericoli cui andiamo incontro ogni giorno quasi sempre legati al predominio degli autoveicoli nelle strade. Le sportellate e le invasioni delle corsie destinate alla bicicletta ne sono la prova ma, crediamo che questo non possa significare la rinuncia allo stesso diritto dei cittadini che, per spostarsi in città, non usano la bicicletta ma l’auto. E' la cultura della mobilità che va cambiata, e con essa è necessario che anche l'atteggiamento dei cittadini sia più consapevole e maturo. Dall’introduzione delle piste ciclabili nella nostra città qualcosa, seppur lentamente, è cambiata. Ricordiamo che un’automobile in sosta occupa lo spazio pari a 5 bici, e quando è in movimento di ben 10 bici. L'equazione è semplice: più bici circolano in città, più spazio è a disposizione dei veicoli a motore. Cogliamo l’occasione per chiedere che in città, si creino e si estendano le zone 30 e le zone pedonali e si amplino le corsie dei mezzi pubblici in zone di largo traffico, favorendo così un nuovo modello di mobilità sicuramente più a misura umana".