Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Prezzi in discesa ma la spesa quotidiana resta cara

Fonte: L'Unione Sarda
1 aprile 2009

Istat. Inflazione a più 0,6%. Lo scorso anno a marzo si registrò un'impennata 



Prezzi stabili. Anzi in discesa, anche se leggera. A fine marzo, la diminuzione dello 0,1 per cento rispetto all'indice dei prezzi di febbraio significa una sola cosa: inflazione bloccata e il costo della vita che per una volta non galoppa. Come l'estate scorsa: ad agosto Cagliari era stata la regina dell'inflazione (4,7 per cento: il valore più alto in Italia), mentre ora rosicchia qualcosa in confronto ai mesi precedenti. E paragonando i dati dell'ultimo anno, da aprile 2008 a oggi, la variazione è (solo) dello 0,6 per cento. Perché? La spiegazione, oltre ad una effettiva frenata dei prezzi, sta anche nei metodi di misurazione: «Dai calcoli per l'indice annuale è uscito il mese di marzo del 2008, in cui si era registrato un aumento significativo dell'inflazione», ricorda Claudio D'Aprile, dirigente del servizio informatica e statistica del Comune di Cagliari.
IL PANIERE Nel paniere deciso dall'Istat sono inseriti i costi al dettaglio di circa 1.000 prodotti: solo una piccola parte è rilevata dall'Istat, a livello nazionale (sigarette e quotidiani, tanto per citarne un paio), mentre gli altri sono seguiti regione per regione, comune per comune. Gli alimentari ad esempio: «Ogni prodotto viene controllato almeno 14 volte al mese, in diversi punti vendita: andiamo tra gli scaffali della grande distribuzione e nei negozi al dettaglio». Ogni giorno, sette funzionari fanno il giro di supermarket, discount e mercati rionali per registrare su un computer palmare i prezzi di zucchine, arance e bistecche.
I CALI Anche se la diminuzione più significativa, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, riguarda altri due settori: trasporti (- 4,9 per cento) e comunicazioni (-2,6). E il calo dei prezzi di aerei, treni, autobus e navi ha una grande influenza sull'intero paniere.
Resta il fatto che vengono confermati i settori dove si sono registrati i rincari più forti durante l'estate scorsa: la spesa di tutti i giorni. L'aumento di agosto, mese del record, era stato del 7,6 per cento. Pane, pasta e farina. Perfino i pannolini e lo shampoo avevano fatto segnare un'impennata. Un cerchio chiuso dalla benzina, che aveva sfiorato in città il più 10 per cento. Ora invece gli alimentari sono in aumento, anche se contenuto: più 3,2 per cento rispetto a marzo 2008, ma solo in rialzo dello 0,3 se il mese di confronto è febbraio 2009. Il carburante? Di nuovo in aumento, dopo il recente stop: più 2,1 per cento. Benzina e gasolio, dunque, riprendono a salire.
MICHELE RUFFI

01/04/2009