Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Castelli, la strada dimenticata

Fonte: L'Unione Sarda
2 febbraio 2016


I residenti: «Vie lasciate a metà: qui nessuno si occupa di noi» - Dal colle il panorama è mozzafiato ma nella zona regna il degrado più totale

 

La strada-cantiere è il monumento al degrado e all'abbandono di via Castelli. Una ferita aperta da dieci anni, dal giorno dell'inizio dei lavori poi interrotti e che non vedranno mai la fine. Difficile possa cicatrizzarsi. Ma ferri, travi e cemento dell'incompiuta sul colle di Tuvumannu - in quello che potrebbe essere un paradiso ambientale con un panorama mozzafiato - sono solo uno dei pugni nello stomaco che gli abitanti di via Castelli sono costretti a incassare ogni giorno. Tra discariche di ogni tipo, anche d'amianto, caduta di calcinacci dalle palazzine, perdite idriche, alberi non potati e i bus fantasma (da queste parti il servizio pubblico non esiste) chi vive da queste parti si stente dimenticato: «I politici? Li vediamo solo pochi mesi prima delle elezioni».
IL TUNNEL DISCARICA «Ecco guardi qui. Recinzioni aperte, discariche da ogni parte e amianto. Tutto in un'area verde che potrebbe far invidia alle capitali europee». Carlo Orrù vive in via Castelli da dieci anni. Si improvvisa guida nel cantiere della strada che avrebbe dovuto collegare via Cadello con via Is Maglias. Un vincolo paesaggistico e battaglia giudiziarie hanno bloccato tutto. «Il tempo qui si è fermato. Cosa accadrà? Dovremo convivere per sempre con questa incompiuta e con tutti i suoi pericoli?», si domanda il rappresentate del comitato residenti di via Castelli. Così la vista sullo stagno di Molentargius, sul colle di San Michele e sul Poetto passa in secondo piano scarti di edilizia e lastre di amianto: chi si vuole liberare di rifiuti speciali, e pericolosi, sembra aver trovato la soluzione a Tuvumannu. «Nessuno vigila. Così tutti possono fare quello che vogliono».
I MILLE PROBLEMI Ma in via Castelli sembrano fare collezione di disagi e piccole emergenze quotidiane. Da mesi una perdita idrica, accompagnata da melma verde, dà il benvenuto: «Sono caduta per colpa di questa porcheria», racconta una signora dall'andatura instabile. «Mi porto dietro le conseguenze». Un'anziana, battagliera («Mi chiami solo Teresa»), aggiunge: «Ogni angolo in via Castelli è una piccola discarica. Le aree verdi sono abbandonate e gli alberi, senza manutenzione, sono destinati a cadere». In una zona dove vivono tanti anziani, c'è un'altra priorità: «Qui non passano i pullman del Ctm», spiega Claudio Mudu del comitato cittadino San Michele e dintorni. «Le persone di una certa età sono obbligate a fare chilometri prima di raggiungere una fermata di un bus». Le facciate delle palazzine mostrano i segni del tempo: «La caduta di calcinacci è all'ordine del giorno», commenta Carlo Orrù. Via Castelli dimenticata: «Tra poco ci saranno le elezioni. Meglio che i candidati non si facciano vedere da queste parti».
Matteo Vercelli