Da una parte la proposta di Metropolis, che vuole lanciare un festival dentro l'anfiteatro. La replica di Francesca Ghirra (Sel): cbi ha preso parte allo scempio ora grida allo scandalo
Autore: Jacopo Norfo il 01/02/2016 15:02
Esplode lo scontro politico sull'anfiteatro di Cagliari. Le liste dei Riformatori vanno all'attacco, Francesca Ghirra di Sel risponde punto su punto.
Nuova vita per l’Anfiteatro, nuova linfa per la cultura e gli spettacoli a Cagliari. Metropolis, lista civica alleata di #CA_mbia CA_ gliari che sostiene il candidato sindaco e vincitore delle primarie Pierpaolo Vargiu, ha la ricetta per far tornare allo splendore di un tempo il grande monumento simbolo della città e che l’amministrazione Zedda ha chiuso ai cagliaritani e al mondo. Una ricetta illustrato questa mattina proprio davanti all’ingresso del monumento.
«L’ Anfiteatro un gioiello in cassaforte, va sfruttato per dare opportunità di lavoro», ha detto il candidato sindaco Pierpaolo Vargiu. Insomma, basta incuria. Il modello è l’Arena di Verona, ma non solo. L’obiettivo è restituire alla città e ai turisti un pezzo importante di Cagliari e renderlo fruibile sia per le visite sia per gli spettacoli culturali. Insomma, farne un simbolo, un’attrazione e renderlo produttivo, creando ricchezza per la città.
«È indubbio che tra le maggiori risorse culturali dell’Isola e della Città di Cagliari vi è la Fondazione del Teatro Lirico e l’Anfiteatro – hanno spiegato gli esponenti di Metropolis, Marina Adamo e Fabrizio Canetto – In particolare l’Anfiteatro romano di Cagliari edificato nel II secolo d. C., rappresenta uno dei più importanti monumenti dell'Impero romano in Sardegna. Far conoscere il bene culturale rappresenta un tassello di un mosaico nella conoscenza delle proprie origini, della propria storia, per il suo valore, cioè per quello che può spiegare alle giovani generazioni. Un’occasione sulla strada della rinascita culturale di una nuova società, capace di far leva sulla conoscenza».
Ma ovviamente non ci si può fermare qui, ecco perché «il nuovo progetto “Anfiteatro di Cagliari” coerente con la programmazione regionale, statale e comunitaria si propone di rilanciare il Festival l’Anfiteatro di Cagliari, facendo tesoro dell’esperienza maturata fino ad oggi per diventare definitivamente tassello indispensabile nel mosaico del distretto culturale-turistico di Cagliari».
In particolare il Teatro Lirico e il Festival l’Anfiteatro possono diventare i "cuori culturali" del distretto. Un distretto culturale complesso, integrato ed articolato in istituzioni differenziate e servizi d'eccellenza, dotato di una sua riconoscibilità ambientale, può rappresentare per un territorio od una città una "flagship" più potente ed attrattiva rispetto al singolo bene culturale. In questa direzione, nel rafforzamento delle centralità e nella costruzione di una reputazione, le politiche di distretto possono rivelarsi molto più importanti nel rispetto al loro impatto economico diretto, una risorsa strategica capace di sostenere un marketing territoriale efficace ed una competizione viva tra i centri di produzione e consumo culturale europei.
Notevoli sono i tal senso le esperienze internazionali; in esse emerge una forte integrazione tra il settore culturale e quelli ad esso connessi (turismo in primo luogo, ma non solo), perseguita attraverso una specializzazione territoriale in virtù della quale parti della città diventano luogo privilegiato per l'insediamento di musei, spazi espositivi, teatri, studi di artisti, gallerie d'arte, sale di concerto eccetera.
In questo senso le esperienze più concrete ed interessanti sono individuabili nell'area di Montmatre a Parigi, SOHO e WEST End a Londra; Greenwich Village e SOHO a New York. Ma esempi di sviluppo locale sostenuto dall'industria culturale sono ben visibili anche in centri dell'Europa continentale con Rotterdam o Bilbao.
Il Festival si compone in particolare di una nuova struttura organizzativa caratterizzata da un’Associazione Culturale e da un Comitato investitori “Amici dell’Anfiteatro” .
Non si è fatta attendere la risposta di Francesca Ghirra di Sel: "Chi non sa che l'#Anfiteatro di #Cagliari è il più importante monumento romano in Sardegna? E quanti di noi si sono mobilitati in tempi non sospetti per evitare che la Giunta Delogu lo seppellisse sotto la legnaia? (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php…)
Certo, l'ex Sindaco ripeterebbe l'errore (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php…), ma chi ama #Cagliari e i suoi luoghi più rappresentativi non può che inorridire davanti alle parole di chi, dopo aver preso parte allo scempio, ora grida allo scandalo!
Purtroppo, dal 2000 il monumento è sottratto alla pubblica fruizione perché occultato da un intervento scellerato, un rivestimento in legno che lo ha nascosto alla vista e ne ha compromesso lo stato di salute.
Il rivestimento doveva essere temporaneo ma è diventato definitivo. Di anno in anno si annunciava che la legnaia sarebbe stata smontata e invece tutti gli anni veniva adibita a spettacoli che, seppur di grande qualità, erano difformi da quelli previsti nel 2000 e incoerenti con le esigenze di conservazione e valorizzazione di un monumento antico.
E così, per il gaudio dei melomani cagliaritani e non solo, il monumento più importante e rappresentativo della nostra città versa in uno stato di sofferenza e necessita di essere liberato dalla camicia di forza che lo sta distruggendo.
Come per tanti altri beni cittadini - lasciati in totale abbandono - sarebbe stato molto bello poter disporre di un anfiteatro tutelato e valorizzato a dovere. E sarebbe stato molto stimolante poter utilizzare le risorse dei nostri cittadini per aumentare la qualità della loro vita, piuttosto che dover porre rimedio a errori del passato.
L'Amministrazione Zedda ha dovuto stanziare oltre 1,5 milioni di euro per riqualificare e restaurare l'anfiteatro romano (i documenti possono essere consultati a questo link http://www.comune.cagliari.it/…/albopretorio_archivio_atti.…)
I danni causati dalla legnaia hanno imposto tempi di restauro molto lunghi. Per questo il cantiere per smontare gli anelli - la platea è già stata smantellata da tempo - sta partendo solo ora.
Certo, il più importante sito archeologico cittadino non sarà visitabile per un po' (ma è bene ricordare ancora una volta che lo era tutti i fine settimana sino al 17 gennaio e gli altri giorni su prenotazione). Ma credo che sia doveroso per chi amministra responsabilmente tutelare e valorizzare il proprio patrimonio e renderlo fruibile anche per le generazioni future"