Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il dubbio dei sindaci: «Una riforma a metà»

Fonte: L'Unione Sarda
29 gennaio 2016

Scano (Anci): non un disastro ma neppure un'innovazione storica

Troppe incognite nella legge sulle autonomie

Non arrivano applausi scroscianti da parte dei sindaci per la riforma degli enti locali. Anzi, forse nell'esprimere giudizi sulla legge «sarebbe il caso di diminuire l'enfasi sia in positivo che in negativo», ha sottolineato il presidente dell'Anci, Pier Sandro Scano, ieri mattina commentando la legge. Insieme a lui, i colleghi presidenti del Consiglio delle autonomie locali, Giuseppe Casti, e di Aicrre e Asel, Tore Sanna e Rodolfo Cancedda.
I DUBBI Il riordino degli enti locali «non è un disastro ma nemmeno un fatto storico», sottolineano i presidenti delle associazioni. Le incognite ci sono e il testo non rappresenta un traguardo ma un paletto di un percorso lungo e pieno di insidie. Ci sono alcuni aspetti sui quali «è necessario verificare l'esame del governo», sottolinea Scano che si riferisce ad alcune differenze tra la legge regionale e la riforma del ministro Delrio.
Primo aspetto: la Città metropolitana di Cagliari non coincide con la vecchia Provincia, come accade a livello nazionale, ma è stata scelta una soluzione ridotta. Questo porta alla nascita della Provincia del Sud Sardegna, altra questione su cui il governo potrebbe intervenire. Ancora sulla Città metropolitana è intervenuto Tore Sanna, che vede nel capoluogo l'asso pigliatutto specie sugli aspetti urbanistici. Per questo motivo Sanna non esclude che «qualche Comune possa decidere di non far parte della Città metropolitana».
LE UNIONI Ma la riforma non è tutta soltanto Città metropolitana e Province: ci sono anche le Unioni di Comuni che interessano particolarmente le associazioni dei sindaci. Ci si chiede in che modo verranno gestite le funzioni e con quali equilibri all'interno dell'ente. «Prima le Unioni di Comuni erano pensate per centri al di sotto dei 5.000 abitanti», spiega Scano, «adesso le cose sono cambiate e bisogna tarare il peso decisionale nei rapporti». L'aspetto positivo, su cui i sindaci mettono il cappello, riguarda «la libera scelta dei Comuni di aderire a una Unione».
LE RETI Un'altra incognita è rappresentata dalle Reti, sia metropolitana che urbana. La prima ha l'obiettivo di concedere a Sassari e al suo hinterland le stesse opportunità della Città metropolitana, ma attualmente questa certezza non c'è. Anche nel caso della Rete urbana si intravedono forme di gestione che devono essere ancora testate.
LE POLEMICHE È stata soprattutto una battaglia territoriale quella sugli enti locali. Una legge che il consigliere dell'Uds Mario Floris definisce «sottomessa a personalismi e particolarismi, ennesimo esempio di un modo pasticciato di legiferare». Gli attacchi arrivano soprattutto dagli esponenti di quelle zone dell'Isola che si sentono abbandonate e temono un eccesso di potere della Città metropolitana.
Dal Sulcis il consigliere regionale dell'Udc Gianluigi Rubiu parla di «un mostro con una pluralità di enti» e sulla Città metropolitana sostiene che «sono state ignorate le istanze di categorie, e di amministratori locali, che chiedevano o una città metropolitana unica oppure una a nord e una a sud». Come lui anche Ignazio Locci, che nel Sulcis (che rientrerà nella Provincia Sud Sardegna) spera «non diminuiscano i servizi fondamentali per i cittadini». Il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus (Sel), ribatte: «Non penso che Cagliari abbia l'ambizione di diventare la capitale di un'isola deserta. La Città metropolitana accederà a nuove fonti di finanziamento liberando risorse».
LE PROVINCE In tutto il percorso della riforma assumerà un peso specifico anche il nuovo assetto delle Province. L'Ogliastra tornerà in Provincia di Nuoro, la Gallura sotto Sassari mentre il Medio Campidano e il Sulcis nel Sud Sardegna. Ma alcune amministrazioni hanno già scelto dove stare. Bosa, Flussio, Laconi, Magomadas, Modolo, Sagama, Suni e Tinnura e Montresta scelgono la Provincia di Oristano. Seui, prima nella Provincia dell'Ogliastra, non andrà a Nuoro ma nel Sud Sardegna. Stessa dinamica per Genoni che invece lascia la Provincia di Oristano.
Matteo Sau