Il rimpasto atteso da mesi potrebbe trasformarsi in un terremoto: «Vertice con i partiti»
Il sindaco annuncia novità: «Più donne e accorpamenti»
Gli attuali 13 assessorati potrebbero scendere a 10 o 11 e le donne salire da 1 a 3.
Ci sono voluti tre mesi per iniziare a parlarne seriamente e forse ce ne vorrà almeno un altro per concludere il percorso. Ma il rimpasto di Giunta che il sindaco Emilio Floris sta preparando per i due anni finali del suo secondo mandato rischia di provocare un terremoto. A chi pensava che si trattasse solo di scegliere il sostituto del neo-presidente della Regione Ugo Cappellacci (dimessosi a inizio gennaio) all'assessorato alla Programmazione, infatti, il primo cittadino manda un segnale forte e chiaro: «Il numero dei componenti della Giunta può e deve calare. E nella nuova squadra voglio che ci siano almeno due o tre donne». Un messaggio inequivocabile, che ha un'implicazione immediata: quattro o cinque degli attuali assessori sono seduti su una sedia che scricchiola e che rischia di saltare in aria entro un paio di settimane.
LO SCENARIO I conti sono presto fatti: nello schema attuale gli assessorati sono tredici, di cui uno solo occupato da una donna (Daniela Noli, alla guida di Affari generali, Politiche giovanili e decentramento). Considerato che, nell'opinione del sindaco, le poltrone dovrebbero scendere a dieci o undici e che almeno due o tre dovrebbero essere occupate da una signora, significa che degli attuali dodici assessori-uomini (considerato anche l'interim dello stesso Floris alla Programmazione) solo sette o otto conserveranno il posto. E, dunque, quattro o cinque degli attuali sarebbero di troppo.
IL CONFRONTO La road map che il primo cittadino vuole seguire nella composizione di quella che si prefigura come una Giunta nuova, o quasi, di zecca, è già tracciata: «Nei prossimi giorni incontrerò i vertici dei partiti e chiederò loro di segnalarmi delle donne che abbiano le giuste caratteristiche per dare un po' di nuovo sprint alla nostra azione - dice - ascolterò le proposte con attenzione, con la certezza che si tratti di nomi di primo livello. Ma se, per assurdo, non dovessero arrivare indicazioni sarò costretto a scegliere in autonomia». Un messaggio nemmeno troppo cifrato ai partiti, dai quali il primo cittadino intende forse rivendicare l'autonomia dopo che tutti gli orizzonti futuri (ultimo quello della candidatura alle Europee) gli sono stati preclusi.
CAMBIO DI MARCIA Uno scatto quasi impensabile fino ai giorni scorsi e che sembra prefigurare una sorta di sfiducia all'attuale esecutivo: «Smentisco assolutamente questa interpretazione. La verità è che c'è la necessità di aumentare la rappresentanza femminile, nel solco di quello che ha fatto anche recentemente la Giunta regionale - cerca di chiarire Floris - e poi ritengo sia possibile, attraverso degli accorpamenti di competenze, rendere più snello l'esecutivo. Tutto qua. Partendo dal tanto di buono che si è fatto in questi mesi».
Impossibile sapere di più riguardo alle poltrone più a rischio: «Siccome non ci sono bocciature di tipo personale non so nemmeno io chi dovrà lasciare spazio alle new entry o chi perderà l'assessorato perché le sue competenze sono state trasferite in capo ad altri uffici. Per quel che riguarda quest'ultimo aspetto bisognerà, giocoforza, fare i conti con i rapporti che ci sono tra i vari assessorati e le commissioni. Ma c'è tempo».
IL CASO NOLI Top-secret resta anche la posizione del primo cittadino sull'eventuale sostituzione dell'unica donna oggi presente in Giunta: da tempo il consigliere regionale Carlo Sanjust (ispiratore della lista “Centro giovani”) ha chiesto la giubilazione di Daniela Noli, sostenendo che non rappresenta più la sua formazione. «Ma la vicenda non è stata ancora affrontata - assicura il sindaco - ed entrerà nella più ampia partita della ridefinizione della squadra».
ANTHONY MURONI
31/03/2009