VOTO 2016. Dopo l'appello di Mereu arriva l'ultimatum del portavoce di “Fratelli d'Italia”
Più che una preoccupata previsione sembra una cupa certezza: «In tre non arriveremo neppure al ballottaggio». Paolo Truzzu, 43 anni, consigliere regionale alla prima legislatura e portavoce provinciale del movimento Fratelli d'Italia, va dritto al cuore del problema: «Centrodestra troppo diviso per vincere le amministrative». Le tre forze citate da Truzzu sono Forza Italia, Noi con Salvini e Fratelli d'Italia, quel che resta del centrodestra che già esprime candidati sindaci civici idealmente riconducibili allo schieramento, Pierpaolo Vargiu ( #CA_mbia Cagliari ) e Piergiorgio Massidda ( Cagliari 2016 ). La terapia indicata da Truzzu sembra anticipare lo strappo imminente: «Considerato che siamo stanchi di aspettare che un'inesistente unità della coalizione porti a individuare in tempi brevi un candidato sindaco, sarà lo stesso nostro movimento, la settimana prossima, a proporre un suo rappresentante per la carica di sindaco».
LA PROPOSTA La valutazione del portavoce provinciale traduce in toni più stringenti la proposta (vecchia di una decina di giorni) del portavoce cittadino e capogruppo in Consiglio comunale Alessio Mereu. Come Truzzu, anche Mereu ritiene «indispensabile la definizione di un progetto politico unitario che favorisca l'individuazione di una personalità che si distingua per credibilità umana e autorevolezza civile con il connotato pieno di alta moralità pubblica, in grado di dare unità politica e concreta speranza per il futuro della città». Ma se due settimane fa Mereu invitava i candidati Vargiu e Massidda a dialogare per trovare una sintesi su un unico progetto condiviso, da raggiungere con un «incontro pubblico sulle amministrative, sul futuro della città e sulla necessità di un lavoro comune per il cambiamento», stavolta Truzzu va giù duro con stringente determinazione: «Siamo stanchi di aspettare che Forza Italia faccia conoscere il nome del candidato prescelto. Basta con i temporeggiamenti».
L'AUSPICIO L'intenzione di proporre un proprio candidato non sembra un azzardo. Truzzu: «È da tempo, e ripetutamente, che sollecitiamo i componenti dei movimenti e partiti del centrodestra a ritrovarsi su un unico nome da proporre agli elettori. Auspicio che parte da una considerazione: disuniti non si va lontano». Neppure oltre il primo turno? «Soprattutto». Da qui la scelta: «Un nostro candidato, nel caso non emergesse nei prossimi giorni un nome di coalizione su cui ritrovarsi, sarebbe espressione della forza del movimento».
LA SFIDA Fratelli d'Italia si prepara a una battaglia politica da combattere in solitudine? «Non siamo soli. L'80 per cento dei nostri candidati non sono iscritti al partito, quindi siamo più civici di certi civici. Sono soprattutto loro, i nostri simpatizzanti, a chiedere una scelta chiara e immediata. L'elettore del centrodestra ha capito l'attuale difficoltà, sollecita una decisione lungimirante che non può non scaturire da una coalizione compatta». Con una ragionevole certezza, tenuto conto delle divisioni in apparenza insanabili: «Fratelli d'Italia, Forza Italia e Noi con Salvini da soli non bastano per fare una proposta vincente, alternativa alla politica del centrosinistra».
Pietro Picciau