VOTO 2016. Incontro del movimento di Michela Murgia con Matta e Lobina
Il primo incontro ha illuminato lo scenario: un'area civica dove far confluire attese e sensibilità diverse che spaziano dalla solidarietà all'autodeterminazione. Quando l'altra sera Alessandro Spano (Sardegna Possibile, il movimento fondato dalla scrittrice Michela Murgia), Paolo Matta (La Quinta A) e Enrico Lobina (Cagliari Città Capitale) si sono ritrovati attorno a un tavolo, sapevano già di dover discutere su una serie di temi proposti da Gianni Loy - ex docente di Diritto del lavoro e passato di consigliere comunale - con uno scopo: trovare, se possibile, un'intesa e creare un soggetto nuovo, sintesi delle tre forze. L'esito del confronto è - non poteva non esserlo - interlocutorio. Ma sembra gravido di sviluppi. Matta, Spano e Lobina: «Non è stato siglato nessun accordo elettorale».
CONFRONTO Loy, per agevolare il dibattito, aveva fatto un'articolata premessa tecnica: «Il sistema elettorale e la dinamica stessa della consultazione penalizzano i movimenti che si muovono al di fuori del sistema dei grandi partiti o delle loro aggregazioni. In particolare, certamente esclude dalla rappresentanza le liste che non raggiungano un buon risultato elettorale ed impedisce l'utilizzazione dei resti». Pertanto «in presenza di un accordo sui principi ispiratori di fondo, e sul rispetto reciproco, è possibile, ed auspicabile, che queste istanze, pur mantenendo l'assoluta autonomia, sperimentino la possibilità di presentare un raggruppamento unitario che le contenga». Da qui l'esigenza di far incontrare Matta, Spano e Lobina. All'incontro era stato invitato anche il Psd'Az ma dal partito non è giunta risposta.
I TEMI Quattro gli argomenti-guida esaminati da Matta, Spano e Lobina: la dignità, la partecipazione, l'appartenenza e la solidarietà.
Dopo il vertice Paolo Matta, candidato sindaco di La Quinta A , ha mostrato ottimismo: «Una collaborazione sarebbe auspicabile, sono fiducioso che questa possa svilupparsi».
Enrico Lobina, candidato sindaco di Cagliari Città Capitale : «Diritto all'autodeterminazione e sostenibilità sono i nostri principi. In generale, la città non riconosce alle classi dirigenti del centrodestra e del centrosinistra cagliaritane la capacità di affrontare i problemi che la situazione attuale presenta, cioè quelli del lavoro e della solidarietà». L'analisi: «Floris e Zedda hanno fallito in modi diversi, soprattutto per avere ragionato più su schemi preconfezionati e basati sulla loro rispettiva appartenenza partitica, che non confrontandosi con la realtà». Gli slogan: «In un caso e nell'altro, quando si è trattato di dare un sostegno alle fasce più deboli della città abbiamo sentito molti slogan ma visto pochi fatti, così come per il tema del lavoro». La sintesi di Lobina: «Auspichiamo che Cagliari Città Capitale, Sardegna Possibile e La Quinta A trovino una convergenza: tutte nascono in maniera originale, senza alcun debito nei confronti degli schieramenti maggiori, e tutte pongono al centro della loro azione i temi della solidarietà, dell'autodeterminazione, di un nuovo sviluppo sostenibile e di un approccio alla questione morale che in tanti, dopo avere sbandierato, di fatto non praticano. L'unione di queste forze sarebbe il primo passo per continuare ad aggregare intorno ad un progetto originale tutti quei cagliaritani che, già da oggi, affermano di non voler andare a votare alle prossime elezioni di giugno, per costruire uno schieramento che si propone come la vera alternativa e la vera novità delle prossime elezioni».
IL DOCENTE Alessandro Spano, 46 anni, docente universitario. Per Sardegna Possibile, se il movimento di Michela Murgia avesse vinto le elezioni regionali (si è fermata al 10 per cento), avrebbe dovuto fare l'assessore. «Dopo quell'esperienza», spiega Spano, «abbiamo passato un periodo di analisi attenta. Il risultato è stato interpretato da molti come negativo, io invece lo ritengo straordinario». Il prossimo obiettivo: «Presentarci alle regionali, ma c'è tempo». Sull'esito dell'incontro con Matta e Lobina: «Al momento non abbiamo preso una decisione. Ci stiamo guardando intorno per capire cosa fare. Dialoghiamo con tante persone che riteniamo possano avere progetti e valori comuni». Il tempo a disposizione non è tanto: «Ne siamo consapevoli. Il fatto è che a me non piace fare squadra perché sono costretto a farla. Se la squadra nasce con questi presupposti la squadra all'indomani del voto si scioglie». La caratteristica di Sardegna Possibile: «Siamo persone che non vedono la politica come un'alternativa lavorativa ma crediamo davvero in quel che proponiamo».
IL PERCORSO L'idea del movimento: «Fare un percorso con persone che non stanno con noi perché obbligate ma perché condividono un itinerario. Mi rendo conto che questo può sembrare demagogico ma si tratta della verità. Non ci sentiamo costretti a fare una coalizione perché altrimenti è peggio». Sardegna Possibile è la novità delle amministrative 2016: «Su di noi ci sono molte aspettative e una grande attesa. Quel che faremo è riprendere a intervenire nel dibattito politico. Fare questo ci piace e ci diverte. Con una differenza, rispetto a molti altri che fanno politica: indichiamo le soluzioni, non ci accontentiamo della sola critica». Murgia sempre presente: «Con Michela ci sentiamo continuamente. Stiamo ripercorrendo la strada tracciata in passato da lei». Il movimento si è rimesso in moto: «Credo, crediamo nel coinvolgimento delle persone nella politica. E noto già un grosso entusiasmo. Avvertiamo un bisogno generale di dibattito in cui anche Sardegna Possibile, d'ora in avanti, dirà la sua».
Pietro Picciau