IL FATTO. È lungo l'elenco delle servitù: vaste zone off limits per la cittadinanza
Lo Stato Italiano sta gradualmente liberando la nostra città dalla presenza militare. Nei tempi consentiti dalla burocrazia, molte opere potranno essere destinate a nuove finalità, più vicine ai bisogni della vita civile.
L'ex-deposito dell'Aeronautica Militare è già a disposizione per nuove esigenze: lo Stato lo ha trasferito alla Regione, che ha deliberato il suo affidamento all'Osservatorio del Volontariato. Di recente è stato chiuso l'Aeroporto militare di Elmas, che amplierà lo scalo civile. I tempi non saranno lunghi poiché questa struttura non dovrà cambiare proprietari e resterà nella piena disponibilità dello Stato.
Il Ministero della Difesa e la Regione stanno trattando da tempo la dismissione di aree abbandonate nelle zone di Sant'Elia e Calamosca. In particolare, l'ex poligono di tiro di Calamosca potrà offrire ai cittadini un nuovo spazio per escursioni e attività sportive. L'area dell' ex deposito carburanti della Marina Militare, da lungo tempo abbandonata, permetterà l'estensione del Parco cittadino di Monte Urpinu.
Resta però ancora tanto da fare. Ci sono strutture da tempo inutilizzate dalle forze armate e sarebbe opportuno restituirle all'interesse comune. È il caso dell'ex Centro Sanitario dell'Aeronautica Militare di vico III Merello, dell'ex Fortino Sant'Ignazio di Colle Sant'Elia, dell'ex Caserma Mereu (parte di un comprensorio con varie strutture ancora attualmente in uso).
Per altri immobili è difficile capire come poterli mettere a disposizione della città. Per esempio la Palazzina Ufficiali di Sant'Elia, che ha caratteristiche tipiche dell'ufficio pubblico.
A questi si aggiungono strutture che sono ancora in mano militare ma che comunque si rendono già direttamente utili per la collettività civile: il Campo Rossi ospita gare ufficiali di equitazione, tennis e calcio.
Sul versante opposto, il Comune ha manifestato interesse per immobili ancora in pieno uso militare, chiedendo la permuta: i Magazzini del Genio e alloggi militari, in viale San Vincenzo, diventerebbero parte dei Giardini pubblici oppure Sede dell'assessorato comunale alla Cultura; l'Ospedale militare Amerigo Demurtas potrebbe diventare un Centro culturale e un museo, il Magazzino vestiario dell'esercito italiano consentirebbe di ampliare la cittadella sportiva universitaria.