Via libera dal Ministero. Il comandante Delogu: sistema utile, ci ragioneremo
Sì all'ipotesi di telecamere sulle auto della Municipale
Sirena, lampeggiante e Street control : l'idea di montare sul tetto delle auto della polizia municipale le telecamere di nuova generazione che “leggono” il numero di targa delle auto in doppia fila per poi elevare “multe a strascico” piace al comandante Mario Delogu. «Ci ragioneremo su per il futuro», dice: «Il sistema è sicuramente di ausilio, soprattutto nel contrasto del fenomeno della sosta in doppia fila».
COME FUNZIONA Indisciplinati avvisati, mezzo salvati. Il dispositivo elettronico, già attivo in diverse città (Milano, Roma, Firenze e Palermo) e dichiarato legittimo di recente da un parere del Ministero dei Trasporti (il numero 4851/2015), funziona così: le telecamere installate sulle auto di servizio riprendono le auto in doppia fila con i relativi numeri di targa; le immagini, archiviate digitalmente, valgono quanto l'accertamento del pubblico ufficiale; gli agenti non devono scendere, si limitano a verificare che a bordo delle vetture in contravvenzione non ci sia nessuno (altrimenti si tratterebbe fermata e non sosta, un passaggio decisivo affinché la multa sia legittima) e più tardi, in ufficio, compilano le contravvenzioni e le inviano ai proprietari dei veicoli. «Se la telecamera è a bordo di un veicolo, e direttamente gestita da un operatore di polizia, il sistema di ripresa video può essere utilizzato come un “taccuino” elettronico che facilita l'acquisizione dei dati identificativi del veicolo», ha risposto il Ministero al Comune di Roma che, in seguito a contestazioni di multe elevate con il sistema “a strascico”, «senza bisogno di omologazioni particolari, perché l'accertamento è effettuato dall'operatore di polizia e non dal macchinario».
IL FENOMENO Il comandante Delogu è convinto che l'adozione dello Street control possa risolvere quello che, a Cagliari, rappresenta «uno dei principali problemi della viabilità», soprattutto per i mezzi pubblici, cioè la sosta in doppia fila: «Per infrazioni di altro tipo, come la sosta negli stalli per disabili, sulle strisce pedonali o nei passi carrabili preferiamo intervenire con il carro attrezzi. Nel caso della sosta breve o brevissima in doppia fila, invece, avere un macchinario che permette agli agenti di non dover fermarsi per ogni singola contravvenzione ci agevolerebbe non poco. Pensiamo a strade come via Sonnino, via Roma, il largo Carlo Felice». Il fenomeno, secondo il capo della polizia municipale, è dovuto a un ritardo culturale, a una mentalità poco attenta ai riflessi pubblici dei comportamenti personali: «I parcheggi, in città, ci sono: abbiamo diversi multipiano sottoutilizzati. Entri, parcheggi, fai le tue commissioni, paghi 50 centesimi o un euro, riprendi la macchina e te ne vai. Invece molti continuano a parcheggiare in posizioni dove si intralcia la circolazione. Molti mettono anche in conto di essere multati, accettano il rischio della sanzione». Che ammonta a 48 euro, ma decurtati del 30 per cento se si paga entro cinque giorni: «E forse anche questo “sconto” finisce per essere controproducente».
RITORNO AL PASSATO Peraltro, aggiunge Delogu, si tratterebbe di un ritorno al passato: «In passato utilizzavamo un sistema basato sulle telecamere montate sulle auto di servizio. Le immagini venivano riversati su una videocassetta con il sistema Vhs, una tecnologia superata da anni ma che all'epoca era omologata, e permetteva di accertare la data e l'ora in cui erano state filmate le immagini. Lo usavamo soprattutto per contrastare la sosta selvaggia in zone come via Dante, in concomitanza di una pizzeria al taglio che di notte era meta di una clientela giovanile. A una certa ora, per due agenti, poteva essere pericoloso elevare contravvenzioni in presenza di centinaia di persone che magari avevano bevuto: le contestazioni rischiavano di trascendere».
Marco Noce