Una proposta di legge presentata alla Camera da 20 deputati del Pd prevede l'accorpamento dei Comuni italiani con meno di 5mila abitanti: «Sarebbe un vero attentato alla democrazia», protesta il segretario nazionale dell'Upc Antonio Satta, sindaco di Padru e componente del direttivo nazionale Anci. La norma cancellerebbe 5.700 municipalità e con esse, nota Satta, «secoli di storia e di crescita sociale».
La proposta di legge - primo firmatario Emanuele Lodolini - rappresenterebbe, dice il sindaco, «un'inosservanza della Costituzione e la morte certificata del 70% delle autonomie locali del nostro Paese». Una riforma che «non tiene conto delle esigenze dei Comuni, che, oggi più che mai, dopo la riduzione di tanti uffici pubblici (poste, scuole, caserme), sono l'unico riferimento istituzionale vicino ai cittadini». Massimo rispetto per i firmatari della legge, conclude Satta, «ma la Costituzione prevede, sugli accorpamenti, il ricorso al referendum e, quindi, alla partecipazione popolare. Una scelta di tale portata non può essere imposta dall'alto».