Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Piccolo salva Augustine

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2009

LUNEDÌ, 30 MARZO 2009

Pagina 20 - Cultura e Spettacoli



L’attrice sul palco del Massimo di Cagliari ha interpretato «La commedia di Candido»




ENRICO PAU

CAGLIARI. E alla fine il romanzo filosofico divenne una commedia. «La commedia di Candido» al Teatro Massimo rassegna della Cedac. Testo di Stefano Massini dal sottotitolo rivelatorio: «Avventura teatrale di una gran donna tra grandi e un grande libro (con tutto lo scompiglio che seguì)».
La gran donna sulla scena è Augustine, un passato da attrice di teatro, un presente pieno di travestimenti, affidata, dal regista Sergio Fantoni, a una delle icone del teatro italiano contemporaneo, Ottavia Piccolo.
Insomma sulla scena tanti imput tutti stimolanti, almeno a guardare il programma, fin dalla possibilità, anche questa rimasta fra le promesse, di vedere in scena il lungo racconto volteriano che segna uno dei passaggi fondamentali nella cultura occidentale, nella forma, amata dagli illuministi, della potente metafora sulla società, sul presente. Un presente nascosto dentro un perfetto meccanismo di ironica e spietata osservazione delle abitudini e delle debolezze di quegli strani abitanti del pianeta che furono gli uomini del Settecento, senza dubbio, il secolo più eccitante nella storia dell’umanità.
Insomma, sulla carta una bella idea, rimasta un po’ troppo sulla carta, impigliata in un meccanismo teatrale che vorrebbe essere effervescente, ma che spesso si inceppa in un didascalismo di maniera, fin troppo frequentato sulle nostre scene. Che vorrebbe nascondere la storia dietro i ritmi della commedia intelligente, velocissima, piena di travestimenti, con scenari e luoghi che mutano velocemente come i costumi degli attori, certo tutti bravi a cominciare dalla Piccolo che non si fa mancare niente sulla scena. Un personaggio, Augustine, pieno di sfaccettature, che la costringe a mutare corpo e toni, a nascondersi dietro i costumi, le parrucche, alla maniera di una Commedia dell’Arte che sia però passata attraverso il tritacarne dei lumi.
Di “Candido” rimane solo la paura che suscitò forse in Diderot e Rousseau. Ritratti da Massini e dal regista come macchiette di una società in decomposizione, come anticorpi stralunati dentro un mondo malato fin nelle fondamenta. Il vero “Candido” rimane solo fra qualche paginetta letta qua e là nelle due ore di questo spettacolo scoppiettante che il pubblico ha mostrato di gradire con ripetute sottolineature in forma di risata e con un lungo e convinto applauso finale a tutti gli attori in scena a cominciare ovviamente dalla Piccolo per arrivare a Massimiliano Giovanetti assai efficace nelle sue ironiche parafrasi dei filosofi, e inoltre Natalia Magni, Francesca Farcomeni, Desirée Giorgetti e Alessandro Pazzi che completano l’animato cast.
Più che uno spettacolo un lungo divertissement dentro il quale si nascondono temi attualissimi come quello dell’ invadenza della Chiesa sulla vita dei cittadini, sulle leggi di uno Stato laico.