Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Casa in comodato ai propri figli :niente Imu e Tasi

Fonte: L'Unione Sarda
18 gennaio 2016

I requisiti

Imu e Tasi dimezzate per gli immobili concessi in comodato gratuito a genitori o figli. È una delle novità più interessanti della Manovra finanziaria 2016. Il Governo ha posto però alcuni requisiti per usufruire degli incentivi ed evitare abusi: le unità immobiliari date in comodato non dovranno rientrare nelle categorie catastali di lusso A/1, A/8 e A/9 (abitazione signorili, ville, castelli, palazzi di pregio artistico o storico). Il contratto di comodato dovrà inoltre essere sottoscritto esclusivamente tra parenti in linea diretta entro il primo grado. «Le agevolazioni sono quindi riservate ai genitori che lasciano in comodato l'immobile ai figli e viceversa», spiega Andrea Landi, commercialista e consulente fiscale, «esclusi fratelli, sorelle e altri parenti stretti, non considerati dal Fisco di primo grado. Per di più, l'immobile lasciato in comodato dovrà diventare l'abitazione principale di chi lo riceve».
La legge poi precisa che il comodante deve possedere un solo immobile in Italia, oltre a quello dato in comodato, e risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente nello stesso Comune in cui è situata l'abitazione. Quindi, il taglio di Imu e Tasi può essere applicato anche a chi, oltre all'immobile concesso in comodato, sia intestatario nello stesso comune di un'altra proprietà destinata ad abitazione principale. «Vengono perciò escluse dalle agevolazioni le seconde case in località di villeggiatura e le abitazioni acquistate in altre città e lasciate in comodato a figli o parenti per motivi di studio o lavoro», dice ancora Landi, «e per le quali fino a ora non si pagava Imu perché, a seconda dei regolamenti comunali, assimilate a prime case. Stesso discorso per chi possiede più di due immobili, anche a destinazione non abitativa e per quote».
Ultima condizione indispensabile per accedere all'agevolazione è la regolare registrazione all'Agenzia delle entrate del contratto di comodato. «Il comodante dovrà poi presentare la dichiarazione Imu 2016, entro il 30 giugno 2017», sottolinea il commercialista, «attestando il possesso dei requisiti, propri e del comodatario, nel modello di dichiarazione. Sarà poi l'Agenzia a incrociare i dati e verificare l'ammissibilità degli incentivi concessi». Alle agevolazioni governative riservate ai comodati potrebbero infine aggiungersi quelle decise da ciascun Comune, autorizzato nel 2016 a ridurre ulteriormente le aliquote di Imu e Tasi.
Luca Mascia