MONTE URPINU.
Un breve viaggio, verso un luogo più confortevole e sicuro. Le tartarughe di Monte Urpinu sono state trasferite dal recinto nel parco di via Pietro Leo al laghetto posto in prossimità dell'ingresso di via Vidal. Una sistemazione che, in un colpo solo, ha accontentato le loro esigenze e superato i problemi di convivenza con le anatre. Erano stati proprio i ripetuti e sanguinosi attacchi ai pulcini a convincere il Comune a trovare una sistemazione alternativa ai rettili. Mentre si lavorava a ripulire la vasca di via Vidal, gli esemplari di Trachemys scripta elegans erano stati collocati dentro un recinto, suscitando curiosità e qualche segnalazione da parte dei visitatori per le condizioni di apparente disagio.
«I lavori di manutenzione si sono svolti rapidamente», spiega Giuseppe Cosseddu, veterinario dell'amministrazione comunale. «Ora le tartarughe hanno a disposizione uno specchio acqueo più profondo, un isolotto centrale e delle sponde protette». Il che non giustifica il loro abbandono. «C'è la pessima abitudine di acquistarle, per poi abbandonarle qui, pensando di fare il loro bene», fa presente Cosseddu. Altro mito da sfatare, la somministrazione di pane e avanzi. «Tutti gli animali ospiti del parco ricevono cibo specifico dagli operatori e, nelle anatre, il pane rischia di provocare la clostridiosi, un'infezione che può anche ucciderle».
Clara Mulas