La nuova amministrazione illustra gli obiettivi della sua strategia sul colle cittadino
La Regione riprenderà in mano la vicenda di Tuvixeddu
«Prima una ricognizione puntuale dello stato dell'arte, compresi gli aspetti giudiziari».
«Su Tuvixeddu ripartiremo dall'Accordo di programma ma dopo una ricognizione puntuale dello stato dell'arte, compresi gli aspetti giudiziari. E con l'obiettivo di chiudere una partita durata troppo a lungo». Ugo Cappellacci non ha avuto ancora il tempo di occuparsi della grana-Tuvixeddu. Almeno da quando è presidente della Regione, cioé un mese e mezzo. Lo ha fatto quand'era assessore alla Programmazione e Bilancio del Comune, quando, assieme a Emilio Floris, denunciò che la partita dello sviluppo dei colli era stata affidata alla magistratura, per evidenti carenze della politica che, dunque, aveva fallito. Disse anche che avviando quel contenzioso, Soru avrebbe lasciato un'eredità pesantissima al successore e ai sardi. Ora, ironia della sorte, quell'eredità è sua.
RITORNO ALL'ACCORDO Il presidente, dunque, sa già in che direzione deve andare: la conferma dell'intesa siglata nel 2000 tra Coimpresa, Comune, Regione, Elistrutture, Anna Maria Mulas, sorelle Sotgiu.
Il fatto è che prima di rimettere in moto le ruspe, c'è da risolvere quel contenzioso gigantesco che coinvolge pesantemente la Regione, chiamata a risarcire, stando ai danni richiesti ad oggi, 60 milioni di euro di danni. Dunque, Cappellacci intende riportare la politica in primo piano e mettere una pietra sopra i vincoli della Giunta Soru rispolverando il vecchio Accordo. Ma quando dice «bisogna ripartire dallo stato dell'arte» vuol chiarire che «non si può non tenere conto di ciò che è accaduto e degli effetti che ha prodotto».
Da quella che il presidente della Regione chiama «ricognizione» dipende in gran parte la ripresa dei lavori a Tuvixeddu e Tuvumannu, in particolare quelli del parco archeologico e del passante Cadello-San Paolo, tassello definito indispensabile nel quadro dell'intesa.
IL PARCO Appaltato nel 2004 per circa 4 milioni di euro alla Eco Sabina, è stato realizzato per il 65%. Bloccati oltre due anni fa a causa dei vincoli della Giunta Soru, i lavori potrebbero ricominciare dopo che il Tar ha rigettato il ricorso degli Amici della terra che chiedeva l'annullamento del nulla osta paesaggistico che nel '99 consentì il via ai lavori. Ma, secondo la Procura della Repubblica, che ha aperto un'inchiesta per abusi edilizi, l'autorizzazione paesaggistica per il parco concessa nel 2001 è scaduta nel 2006. Per questo il Comune, pur contestando la tesi dei magistrati, ha chiesto alla Regione un nuovo nulla osta. Arriverà.
LA STRADA Il problema più serio è quello della strada che attraversa i colli e arriva in via San Paolo. Il primo lotto del progetto da 42,5 milioni di euro è stato appaltato per 7,7 milioni alla Gecopre e realizzato per il 35%. Gli altri due tratti sono stati cancellati dalla Giunta Soru. Senza i due fratelli, la strada resterebbe un pezzo di strada inutile, un tunnel che finisce su un muro di roccia. Ecco perché la Regione - e Cappellacci in primis - deve dire se vuole e se può rifinanziare gli altri due tratti. O se è il caso che il Comune annulli l'appalto e si rassegni a risarcire all'impresa i sei milioni di danni che la Gecopre ha già richiesto per il blocco dei lavori. Soldi che il Comune dovrà a sua volta chiedere alla Regione. «In questi anni la vicenda di Tuvixeddu è stata in mano alla magistratura ed è stata sottratta ai processi di sviluppo urbano. Significa che la politica ha fallito», ha detto Cappellacci. «Io voglio che la politica si rimpossessi di questa partita. Quando? Per ora mi sono occupato di emergenze, nei prossimi giorni investirò la Giunta e i tecnici del problema».
F. MA.
28/03/2009