Rassegna Stampa

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Guerra in viale Marconi, Comune a nota pasticceria: “Giù le fioriere e via i tavolini”

Fonte: web cagliaripad.it
18 gennaio 2016

 

 


Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it

 

C’è amarezza nella nota pasticceria di viale Marconi. Le fioriere e tavolini all’esterno, abusive le prime non autorizzati i secondi, dovranno sparire. Con le buone o con le cattive, che poi sarebbero le ruspe del Comune. Il bar pasticceria è quello della nota azienda artigianale Pino Deidda e il titolare Giancarlo Deidda si trova così impegnato in un doppio braccio di ferro: uno col proprietà del locale (l’impresa nel noto big del mattone cittadino Bruno Cadeddu) e uno con l’amministrazione comunale.

E tutto perché lo spazio davanti al bar è registrato come “parcheggio per i clienti” e perciò niente fioriere, né tendone e tavolini. In casi analoghi gli uffici comunali avrebbero anche potuto chiudere un occhio, ma stavolta tra i protagonisti ci sono nomi di grido che hanno già mostrato i muscoli tramite uffici legali e denunce penali e così si è scelta la strada della gelida burocrazia.

La guerra delle fioriere nasce qualche anno fa. Quando l’impresa Cadeddu acquistò gli appartamenti in viale Marconi sopra la pasticceria “Pino Deidda”, in attività da oltre 30 anni, e fece una proposta d’acquisto anche per i locali della pasticceria stessa. L’offerta prevedeva lo stop dell’attività per un anno: giusto il tempo della demolizione e della ricostruzione. Deidda, attirato dall’idea di rinnovare il locale, alla fine e dopo non poche tribolazioni e “pressioni”, accettò.

La costruzione dello stabile impiegò più tempo del previsto perché intanto era entrato in vigore il Ppr (il piano paesaggistico regionale) e la costruzione dell’edificio entrava in conflitto con l’antistante villa Devoto, registrata come bene identitario. Deidda reclamò, lamentando i “17 mesi” di ritardo in cui aveva fermato l’attività e, richiamando una clausola del contratto, entrò in causa con l’impresa Cadeddu che si è difesa, secondo la versione di Deidda, imputando le lungaggini agli uffici tecnici del Comune e al Ppr: un braccio di ferro davanti ai giudici che dura tutt’ora. Per stabilire chi ha ragione ci vorrà ancora del tempo, ma intanto Deidda in un limbo: il locale è conteso tra lui e l’impresa. Ma il bar ha riaperto e nello spiazzo davanti all’attività (circa 60 mq) ha sistemato 10 fioriere, una tenda parasole e i tavolini. Ma l’impresa non ci sta. E ha bussato agli uffici di via Roma: vuole il posto auto per i clienti, in virtù del quale è stata rilasciata la concessione edilizia. I tecnici del Comune agiscono norme alla mano, rilevano gli abusi edilizi e le mancate autorizzazioni e impongono burocraticamente l’ordinanza di demolizione, Ma i lavori non vengono eseguiti e da via Sauro accelerano, dichiara l’inadempienza e si preparano a buttare giù tutto in prima persona. I destinatari del provvedimento sono l’impresa di Cadeddu, il bar Pino Deidda e la società Baia del Vento di Giancarlo Deidda.

“Abbiamo abbellito viale Marconi e diamo lavoro a 9 persone, ma perché c’è tutto questo accanimento contro di noi?”, reclama Giancarlo Deidda, “Il parcheggio lì sarebbe antigienico e oltretutto nel marciapiede non c’è nemmeno lo scivolo per le auto. Io voglio lavorare”, conclude amareggiato, “spero che il Comune possa attendere la fine della causa, oltretutto si tratta solo di 4 tavolini che prima sono stati autorizzati, poi bocciati e che non fanno male a nessuno. Con la disoccupazione che c’è, ma fate lavorare la gente”.