Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«No al Campus? Colpa delle archistar»

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2009

A due mesi dalla scadenza del suo mandato, il rettore parla della città e dell'università 

Mistretta: i grandi architetti ci hanno fatto perdere tempo

«L'Università può contribuire a far uscire l'Isola dalla crisi. Più collaborazione con Regione e imprese».
«In questa città quelli che contano sono sempre gli stessi». Sono? «Pardon, siamo».
Pasquale Mistretta, rettore di lunghissimo corso, è sempre stato un uomo di spirito. E nel giorno in cui presenta per la diciottesima volta (su 19) la “Settimana della cultura scientifica” riflette, usando dosi di sarcasmo sapientemente mischiate a realismo, sulle ragioni di quella lentezza che impedisce alla Sardegna - e a Cagliari - di prosperare sfruttando le sue risorse. «Siamo lenti mentalmente, siamo gente troppo abituata a pensare al 27 ed è difficile innescare i meccanismi di riconversione».
CLASSE DIRIGENTE Chissà se dipende anche dalle difficoltà a cambiare la classe dirigente, dal fatto che «alle cerimonie importanti siamo sempre i soliti trenta-cinquanta», come dice Mistretta. Certo è che lui, forte di un consenso trasversale costruito con rara abilità e «che mi ha portato ad avere amici a destra e sinistra, perché ho sempre parlato con tutti», non si ritiene corresponsabile di questa lentezza, né ritiene responsabile l'università, che governa da sei mandati.
Anzi, a proposito del Campus, eterna incompiuta di una città che vuol essere universitaria, chiarisce: «Se l'area fosse stata un'altra ed il progetto fosse stato affidato a Pasquale Mistretta, il Campus l'avremmo già costruito e sarebbe già abitato dagli studenti, come abbiamo fatto nel passato in altre strutture». Il riferimento è alla casa dello studente di via Roma, ma anche ai fondi che è stato capace di portare a Cagliari per l'edilizia universitaria. «Diciamo che gli interlocutori non si sono capiti», sostiene, laconico.
ATTACCO ALLE ARCHISTAR Poco dopo decripta il messaggio. «C'erano il progetto, i fondi e la concessione edilizia, ma abbiamo avuto bisogno di chiamare un architetto straniero che forse (un forse diplomatico) non ha saputo interpretare le norme urbanistiche della città (è stato bocciato dal Consiglio comunale per eccesso di cubatura, ndr)». Straniero come quel Jacques Herzog, che «a Pechino ha realizzato lo splendido nido d'uccello e a Monteponi ha proposto un progetto vergognoso, un atto di esibizionismo fine a se stesso incapace di interpretare l'umiltà di quella terra». Mistretta è durissimo: «I grandi architetti ci hanno fatto perdere tempo anche su Sant'Elia e Tuvixeddu, non hanno portato nulla a questa città».
PROGETTI PER LO SVILUPPO Poi il rettore parla del ruolo che deve avere l'università nel superamento della crisi che sta desertificando territori lasciando a terra migliaia di disoccupati. «Al nostro ateneo non basta essere al 17° posto in Italia e fra i primi 500 nel mondo per la ricerca grazie a brevetti che non incidono sull'economia e a pubblicazioni sulle riviste scientifiche. Bisogna migliorare il livello della ricerca e finalizzare sempre di più le risorse pubbliche, che abbondano, alle ricadute sul territorio».
IL DISTRETTO DEL GRANITO Mistretta esemplifica: «Non possiamo lasciare che l'industria del granito, una nostra eccellenza, muoia perché i cinesi immettono sul mercato un prodotto più economico, ancorché scadente. Occorre tutelare il nostro prodotto, identificarlo scientificamente, fare in modo che nelle gare d'appalto, Bruxelles permettendo, vengano indicate caratteristiche che solo i nostri graniti hanno». Per fare questo, aggiunge il rettore, «è necessaria una politica chiara e ci deve essere unità di intenti con la Regione e con il sistema delle imprese».
I FONDI In un opuscolo di venti pagine che sarà distribuito alla Settimana della cultura scientifica (30 marzo-4 aprile) indica anche le possibili fonti di finanziamento a cui attingere per realizzare questi obiettivi: i fondi Fas ed i 10 miliardi di euro disponibili per tutta l'Isola con la programmazione comunitaria 2007-2013. «Ma si deve decidere in quali territori e in quali settori si vuole investire», chiarisce, sollecitando la Regione a fare scelte precise, a governare i processi. A partire dal Piano casa. «Se non si dà una direzione rischiamo di trovarci Sestu a Cagliari», esemplifica.
Esempio interessante, perché è stata proprio l'idea di costruire la Cittadella universitaria a saldare Sestu a Monserrato e a mettere in moto un processo urbanistico virtuoso tra viabilità, trasporti, edilizia. Scelta meditata? Chissà. Certo è che «il sindaco Paolo De Magistris mi chiese che senso avesse andare fuori Cagliari. Oggi quel senso si può percepire».
LE ELEZIONI Il successore di Mistretta sarà eletto il 21 maggio. Per la sua poltrona sono in corsa Maria Del Zompo, docente di Farmacologia e neuroscienziato di fama mondiale, Gavino Faa, ex preside della facoltà di Medicina, Giovanni Melis, docente di Economia aziendale, ex preside della facoltà di Economia, Raffaele Paci, ex preside di Scienze Politiche e Antonio Sassu, economista, ordinario di Politica economica ed ex presidente del Banco di Sardegna. «Ma io starò qui sino al 31 ottobre», anticipa. Lo stabilisce lo statuto dell'ateneo. Un po' come il presidente degli Usa, che si insedia due mesi dopo la sua elezione. La differenza è che negli Stati Uniti c'è un limite ai mandati.
FABIO MANCA

28/03/2009