VOTO 2016. Incontri con liste e candidati a sindaco. Il segretario Pd: «La base è solida»
Montaldo: contatti avviati, la coalizione sarà presto definita
«Abbiamo riacceso i motori, e ho buone sensazioni». Il richiamo della sfida elettorale imminente ha galvanizzato il segretario cittadino del Pd. «Dai primi incontri con i dirigenti di liste e partiti alleati», dice Nicola Montaldo, «ho avuto la conferma che l'energia giusta è già racchiusa nel nostro perimetro politico, senza per questo precludere la possibilità di accogliere nel centrosinistra nuove forze amiche».
LO SCENARIO Anche ieri incontri, contatti, telefonate. «L'idea base è che il centrosinistra riparta dalla maggioranza che ha permesso l'elezione di Massimo Zedda e ne ha accompagnato il tragitto fino a oggi». Lo scenario del 2011: assieme al Pd, Sel, Socialista-Meglio di prima non ci basta-Rossomori, Italia dei valori (poi Sardegna pulita). Stavolta la coalizione accoglierà il Psd'Az? Montaldo: «Con il segretario cittadino sardista Gianni Chessa non ho ancora avuto modo di discutere, ma ho letto e accolgo con favore le sue considerazioni».
SVILUPPI Nel frattempo ha avuto incontri diretti con Claudio Cugusi, leader del movimento “La Base”, e Giovanni Dore, con Ferdinando Secchi consigliere comunale del gruppo consiliare “Sardegna Pulita". Ieri mattina il faccia a faccia con Enrico Lobina, candidato sindaco di “Cagliari città Capitale”. Vertice dagli sviluppi imprevedibili. «Lobina», spiega Montaldo, «incarna certamente ideali e istanze proprie della sinistra, e con molte sue considerazioni mi trovo d'accordo. Il discorso politico tra il suo movimento e il centrosinistra abbraccia però ambiti più ampi». Non esclude nulla: «Parlarsi aiuta a individuare temi sui quali far convergere l'idea di un percorso comune. Vedremo nei prossimi giorni». Nel taccuino del segretario Pd anche contatti imminenti con i vari gruppi (o quel che resta di questi) che hanno costellato la coalizione vincente alle ultime amministrative. Come i Rossomori, per esempio. «I loro consiglieri dovrebbero proporre una loro lista. Ci sono poi da riannodare i contatti con i dirigenti di Rifondazione comunista, Comunisti Italiani e con i gruppi che fanno parte del centrosinistra a livello regionale».
IL NOME Filippo Petrucci, leader del gruppo “Socialista-Meglio di prima non ci basta-Rossomori” conferma: «Ripresenteremo la lista base mantenendo il vecchio nome. Lavoreremo per incrementare il nostro due per cento di consensi».
LA BASE Nel centrosinistra che cerca di definire il proprio perimetro un posto sicuro sarà occupato da “La Base”. Il leader Claudio Cugusi: «Stiamo discutendo sia con il segretario Montaldo che con il segretario provinciale Francesco Lilliu perché siamo con il centrosinistra nei comuni della provincia che vanno al voto. In città il quadro è pressoché delineato, deciso dai cambiamenti intervenuti che, in questi anni, hanno di fatto ridisegnato lo scenario politico». L'apertura: «Spero che i sardisti facciano parte della nostra coalizione, sarebbe un arricchimento». Il profilo dello schieramento secondo Cugusi: «Oltre il Pd, Sel, noi e il Psd'Az, la coalizione dovrebbe accogliere vari contributi, a patto che chi decide di farne parte parli la stessa lingua e senta propria l'identica missione dello schieramento, che ha un obiettivo primario: la riconferma di Massimo Zedda. Lo stesso Zedda certamente preparerà una sua lista, formata da personalità di spicco».
LA DOTE Nell'area di centrosinistra molto è mutato anche rispetto alle ultime regionali. Cugusi: «A Cagliari, per vincere, serve il contributo di tutti, grandi e piccole forze, a cominciare da La Base e il Psd'Az, con tutto il corredo di valori identitari che questi movimenti e partiti portano in dote». Non è escluso però che il Psd'Az possa mettere sul tavolo della discussione con i dirigenti cittadini democratici una condizione: la possibilità di allargare la propria presenza (con un riconoscimento visibile) anche in sede regionale. In questo caso, una risposta ai sardisti che avessero quest'ambizione potrebbero darla solo i vertici regionali del Pd.
Pietro Picciau