Le proposte
«Il sindaco Zedda, per il secondo anno consecutivo e sempre prima delle feste di Natale, ha detto che l'ex ospedale Marino deve diventare un albergo. Ok, va bene, siamo tutti contenti. Purché alle parole seguano i fatti, di proclami siamo un po' stanchi, e non da oggi». Pierpaolo Vargiu, parlamentare dei Riformatori Sardi, sul rudere del Poetto ha le idee chiare. L'anno scorso presentò anche un'interrogazione al ministro dei Beni culturali e del Turismo in cui chiedeva che si «dirimesse il pasticcio creato dalla Regione sul vecchio ospedale». Il pasticcio è quello del bando regionale per l'assegnazione dell'edificio “per fini turistici non ricettivi” risalente al 2007. «Al di là dell'aspetto criptico del bando, avrei voluto conoscere un imprenditore che si fa carico di una struttura simile senza pensare di ospitare clienti di un certo tipo, possibilmente di fascia elevata - dice Vargiu - la casa di cura che la “Prosperius in Sardegna” intende realizzare, semplicemente, non si può fare. Abbiamo esaurito il budget dei posti letto, siamo addirittura oltre. Possibilità per nuovi posti ospedalieri non ce n'è. Alla Regione non resta che chiudere la pratica con una transazione, che magari non costerà nulla, altrimenti saranno anni e anni di udienze in Tribunale». Non solo. Aggiunge Vargiu: «Abbattere l'ex Marino non si può, è un edificio storico. Io non voglio criticare nessuno, è sempre facile farlo. Vorrei, da cittadino, che Regione, Comune e tutti gli altri Enti interessati si mettessero a un tavolo e decidessero una volta per tutte cosa fare di questo pericoloso obbrobrio». ( v. f. )