Depositata ieri in Procura una memoria di 14 pagine - Il 29 dicembre aveva consegnato gli atti di indagine al Procuratore Mura
La replica non si è fatta attendere: il pubblico ministero Giangiacomo Pilia ha depositato le sue controdeduzioni in cancelleria. I termini scadranno il 10 gennaio, ieri mattina erano già state consegnate. I tempi sono stretti anche stavolta, come quelli con cui il Procuratore capo Mauro Mura ha dovuto agire.
È il 23 dicembre quando l'ex Procuratore aggiunto Mario Marchetti bussa alla porta di Mura e consegna una memoria zeppa di contestazioni sull'operato di Pilia, degli ufficiali di polizia giudiziaria e del consulente tecnico. Bacchettate su bacchettate (130 pagine) sulle indagini svolte a suo carico e sul sindaco Massimo Zedda. Passata la Vigilia, Natale, il weekend, nel primo giorno utile (lunedì 28 dicembre) Mura chiede a Pilia tutti gli incartamenti in difesa del suo lavoro e di quello dei suoi collaboratori: 11 faldoni che il pm consegna il giorno successivo. In quei giorni parlare con il Procuratore capo è impossibile: chiuso nel suo ufficio mattina e sera non risponde e non apre la porta. Soltanto con l'arrivo dell'anno nuovo si è capito cosa lo teneva incollato alla scrivania con la porta sbarrata.
Stando a indiscrezioni, sarebbe contenuta in più di 10 pagine la difesa del pm Pilia che il 31 dicembre è stato estromesso dall'inchiesta-bis sul Teatro Lirico che vede indagato per abuso d'ufficio il sindaco Massimo Zedda. Il provvedimento è stato firmato da Mura nel suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione, e che ha lasciato tutti senza parole. E se anche c'è chi ne trova qualcuna, non vorrebbe fosse riportata sulle pagine di cronaca, la più aspra dal Palazzo di giustizia degli ultimi anni. Le controdeduzioni di Pilia sono quindi già all'attenzione del Procuratore aggiunto Gilberto Ganassi (facente funzioni fino alla nomina del successore di Mura, posto per il quale lo stesso Ganassi è in corsa) al quale spetta valutarle e decidere se rimettere nelle stesse mani l'indagine oppure assegnarla a un altro magistrato. È invece fitto il riserbo sulla memoria difensiva a firma Marchetti (indagato per diffamazione su querela dell'ex sovrintendente del Lirico Mauro Meli). Una difesa ricca di dettagli e contestazioni su molti atti di indagini, incluse critiche tecnico-giuridiche, che stando ai rumors del Tribunale ha di fatto costretto Mura a togliere l'incarico a Pilia. Un ultimo atto che non è piaciuto a tanti, soprattutto per le modalità: «Avrebbe potuto farlo un altro giorno». Qualcuno lo interpreta come un atto urgente per levare un'antipatica incombenza a Ganassi. Ora non resta che attendere.
Veronica Nedrini