L'assessore Coni non si sbilancia: «Niente date stavolta»
Ma vuole proprio rendere inespugnabile Castello come lo era una volta?
«Scherza vero? Guardi cosa è diventato il quartiere oggi, pieno di gente e di vita, altro che inaccessibile».
Beccare Mauro Coni, che non è assessore alla Mobilità del Comune per caso, è un'impresa. Sempre in giro da un cantiere all'altro della città, non si ferma un secondo, e quando lo fa sembra di inseguirlo solo a fargli qualche domanda.
A essere bloccati, e ormai da mesi, sono invece gli ascensori di Castello: come mai?
«Se lei sapesse cosa bisogna fare ogni volta che si decide di mettere in atto una qualsiasi idea, anche la più banale, forse non mi porrebbe questa domanda. Io capisco il cittadino, anzi, sento la responsabilità di doverlo rappresentare soprattutto nel disagio e nella difficoltà. Mi creda, fossi un cittadino normale, probabilmente sarei infuriato anch'io. Se gli impianti sono stati fermati perché non era stato fatto il regolare collaudo nel 2010, non è certo colpa dell'attuale amministrazione».
Le pare possibile che per rimettere in funzione i quattro impianti debbano trascorrere mesi e mesi?
«Certo che no. Meglio, non lo sarebbe se la Kone, l'azienda a cui è stata affidata la manutenzione, fosse stata un tantino più sollecita nel rispondere alle richieste dei nostri uffici. Sono in grado di mostrarle un voluminoso carteggio, giusto per capire che non si è dormito. Se poi aggiungo, e questa pare una presa in giro, che sbagliano destinatario nel recapito dei pezzi di ricambio, ho detto tutto».
Negli ultimi mesi lei si era impegnato per farli ripartire, aveva pure indicato delle date precise, poi puntualmente saltate: oggi cosa si sente di dire ai “castellani”?
«Niente, non mi sento di dire niente. Perché se mi esprimo rischio di nuovo una pessima figura, e vorrei davvero evitarla. Di sicuro, venerdì è fissato un sopralluogo dell'Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi), e non voglio nemmeno dire che è quello definitivo, adesso mi basta solo sperarlo».
A questo punto, Ustif (la sede è a Roma) e responsabile dell'esercizio di un impianto (figura necessaria prevista dalla legge) dovranno esprimersi sulla riapertura degli ascensori di viale Regina Elena (2), piazza Yenne e bastione di Saint-Remy. E i tempi, sempre stando alle ipotesi (non si può fare altro in questo caso), non dovrebbero essere particolarmente lunghi.
«Comprendiamo i disagi, sappiamo che a Castello vivono molte persone anziane, a loro chiederei ancora un po' di pazienza, stiamo facendo il possibile e anche di più».
Vito Fiori