Tantissime liste in campo ma anche un forte rischio astensionismo. Ancora al palo grillini e Forza Italia, che ancora non hanno un candidato sindaco. L'analisi di Sergio Atzeni
Autore: Sergio Atzeni il 03/01/2016 12:23
Elezioni comunali di Cagliari: entra nel vivo la campagna elettorale, attenzione all’astensionismo. Con il 2016 entrerà nel vivo la campagna elettorale per le elezioni comunali cagliaritane e gli elettori dovranno scegliere tra la selva di contendenti che faranno promesse di tutti i tipi. Per l’elettore non sarà facile. In primis perché ormai gli schieramenti ideologici di non molto tempo fa non esistono più e il confine tra destra e sinistra è quanto mai labile. L’abbondanza delle liste civiche poi senza confini ideologici aggrava la scelta di chi deve votare perché spesso in tanti offrono la stessa ricetta per risolvere le sindromi di cui soffre la città. C’è il rischio serio che molti elettori decidano di non votare per una sorta di protesta e per la confusione che regna, questo aggraverebbe ancora di più la situazione perché si rischierebbe di eleggere un sindaco e un Consiglio comunale che non sono lo specchio effettivo della cittadinanza ma solo dei pochi che si sono recati alle urne.
In attesa delle decisioni di Cinque Stelle e di Forza Italia su chi vorranno candidare ora i concorrenti più accreditati per la vittoria finale sono senza dubbio il sindaco uscente Massimo Zedda e l’ex senatore ed ex presidente dell’autorità portuale Piergiorgio Massidda. Zedda che ha governato per cinque anni porta nel suo palmares le sue realizzazioni urbane che indubbiamente peseranno sulla sua eventuale rielezione e la sua politica della casa che non ha certo favorito la nascita di nuovi insediamenti che avrebbero calmierato i prezzi e, probabilmente, fatto rientrare i tanti che hanno lasciato il capoluogo. Il sindaco uscente che ha dichiarato di non aver nessuna intenzione di lasciare Sel, il suo partito ora in grande confusione, governa in nome e per conto del Pd e a questo partito deve rendere i conti. Diversa la situazione dello schieramento di Piergiorgio Massidda che pur avendo dei trascorsi con Forza Italia, dichiara di non aver confini ideologici. Al suo schieramento possono aderire quindi tutti coloro che condividono i suoi programmi lontano da scelte ideologiche che snaturerebbero i suoi presupposti. Massidda, mette sulla bilancia la sua esperienza di Presidente dell’Autorità portuale e la sua battaglia per concretizzare la zona franca doganale nel porto cagliaritano ancora al palo per ragioni che al cittadino sfuggono e che poi chi governa la Regione dovrà fornire giustificazioni plausibili su questa ritardo. Sulla carta un duello quindi Zedda -Massidda che Cinque Stelle, Forza Italia, Riformatori e le tante altre liste che presentano un loro candidato dovrebbero cercare di contrastare. In campo anche Paolo Casu col suo polo civico e grandi credenziali. Il nemico da battere però rimane l’astensionismo che i contendenti tutti dovrebbero cercare di evitare con la loro campagna elettorale che dovrebbe basarsi su impegni concreti e realizzabili e non sulle solite promesse da marinaio irrealizzabili.