il sondaggio
L'appello online delle famiglie: «Una sanatoria»
Il permesso di soggiorno viene richiesto per una persona che risiede all'estero e che fa domanda per entrare a lavorare in Italia. Questa la teoria. Di fatto il “decreto flussi” si è trasformato in una opportunità per tantissimi irregolari che stanno già lavorando, clandestinamente, nel nostro Paese. In poche parole una regolarizzazione autorizzata.
Una possibilità attesa non solo da clandestini ed extracomunitari ma anche da tantissime famiglie cagliaritane che da tempo hanno affidato anziani e bambini a badanti provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussia. Rischiando molto: chi dà lavoro a un irregolare è perseguibile per legge. Non deve stupire dunque che siano in molti ad aver chiesto di poter regolarizzare la posizione di badanti, colf e baby-sitter. Una sorta di sanatoria che permetterebbe di risolvere molti problemi. Anche in un sondaggio online promosso dal Corriere della sera il fronte favorevole a rimediare alla situazione delle lavoratrici dell'Est è compatto: l'80 per cento dei votanti ha detto sì alla sanatoria di massa.
La conferma della tendenza arriva dalla corsa al clic day da parte dei cagliaritani che in un mese hanno presentato 1.386 richieste di regolarizzazione. In tutta Italia le domande per le badanti sono state più di 400 mila per 170 mila posti. Una lotta contro il tempo perché il primo criterio per la selezione è proprio quella dell'orario di inserimento della domanda nel circuito informatico.
E mentre nella direzione provinciale del lavoro si scorre l'elenco, si analizzano le domande e si rilasciano (lentamente) i nulla osta il nuovo ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha gelato qualsiasi speranza: «Nessuna sanatoria».
A presentare le domande, nel mese di dicembre, furono molti patronati. Soltanto tre di questi (Acli, Camera del lavoro di Cagliari e Inas-Cisl) aveva depositato online quasi cinquecento richieste di permessi di soggiorno per badanti e colf. Lavori da circa 900 euro al mese, ma che se regolarizzati possono garantire anche incentivi per i giorni extra e il rispetto del riposo settimanale. (m. v.)