GIOVEDÌ, 26 MARZO 2009
Pagina 2 - Cagliari
L’ipotesi discussa dalla commissione Urbanistica
PABLO SOLE
CAGLIARI. Quindici nuovi chioschi al Poetto, oltre ai venticinque esistenti: l’ipotesi è al vaglio della commissione comunale all’Urbanistica, impegnata nella stesura del Piano di utilizzo del litorale.
La decisione potrebbe essere arrivare subito dopo il varo del Piano, quando le concessioni - adesso in mano ai titolari dei baretti sulla spiaggia - diventeranno carta straccia e quando il Comune, che in contemporanea erediterebbe dalla Regione la titolarità nell’assegnazione delle aree, avrà l’obbligo di stilare un nuovo bando e individuare i prossimi assegnatari. E qui nasce il primo problema.
‹‹Dal punto di vista sociale stiamo parlando di una questione molto delicata - premette il presidente della commissione, Massimiliano Tavolacci - perché spezzeremmo le gambe a tante piccole aziende come sono i chioschetti e lasceremmo in mezzo a una strada centinaia di persone che guadagnano e vivono grazie a queste attività››. Di contro, va sottolineato come fin dai primi anni novanta, quando al Poetto fecero capolino i baretti, sul fronte concessioni niente sia cambiato. Soprattutto i nomi dei gestori. E questo malgrado una decina di anni fa fosse stato pubblicato un bando per la riassegnazione delle concessioni seguito poi, nel 2002, da una graduatoria provvisoria che tale è rimasta fino ad oggi: per il via libera, la Regione aspettava il Piano litorale dal Comune. E il Comune, per varare lo stesso Piano, aspettava le linee guida della Regione. Risultato: i primi concessionari sono ancora lì, quasi si tramandassero i baretti per via dinastica.
‹‹Certo, qualcuno ha inteso il chioschetto come qualcosa simile ad una attività commerciale privata - concorda Tavolacci - dimenticando un particolare: la spiaggia non è una sorta di negozio ma un’area pubblica e come tale va gestita››. E dunque si deve tenere in conto anche la possibilità di un avvicendamento con un altro imprenditore. ‹‹C’è da sottolineare anche il fatto che molti titolari dei baretti hanno investito parecchio denaro - rimarca il consigliere comunale e componente della commissione Urbanistica, Claudio Cugusi - e dunque occorre venire incontro anche a queste persone. Nel contempo però, dobbiamo garantire ad altri imprenditori la possibilità di usufruire delle concessioni. Ecco perché stiamo valutando anche la possibilità di incrementare il numero dei baretti, in modo che chi ha investito possa continuare a lavorare e chi intende aprire una nuova attività sia libero di farlo. In ogni caso, non scartiamo nemmeno l’ipotesi di individuare una disciplina transitoria che accompagni la gestione delle aree fino al nuovo regime››. Sta di fatto che il Comune dovrà muoversi con cautela: tra le soluzioni figura anche la possibile proroga delle concessioni fino al 2014, ma in questo caso si dovranno fare una serie di controlli per verificare la legittimità dell’operazione. ‹‹Dobbiamo valutare tutte le soluzioni - conclude Tavolacci - anche perché il tentativo di mantenere lo status quo per i prossimi cinque anni potrebbe esporre il Comune a eventuali ricorsi da parte di chi è interessato a partecipare all’eventuale gara di assegnazione delle aree. Le soluzioni ci sono, ma vanno soppesate e valutate››.