Il restringimento del cantiere dà un po' di ossigeno ai commercianti penalizzati dai lavori
Gli affari sono calati anche del 50 %. «Ma la strada rinascerà»
I numeri sono da brividi: c'è chi lamenta cali del 10, del 30, addirittura di oltre il 50 per cento. Eppure, nel corso Vittorio Emanuele, nessuno si lamenta: i lavori dovevano essere fatti, la strada diventerà appetibile. E il restringimento del cantiere di questi giorni ha ridato almeno un po' d'ossigeno a commercianti costretti, ormai, a fare i conti con il centesimo.«Dobbiamo avere pazienza», sospira Simonetta Tronu di Simbett gioielli.
I DISAGI Lei, forse, ha sofferto più degli altri la chiusura della strada. «Molte persone, soprattutto anziane, non sono più venute per paura di cadere sulle passerelle. Non solo: tra i nostri clienti ci sono turisti, anche quelli che, arrivati con le crociere, si muovono sulle carrozzelle: da settembre in poi queste persone non sono più venute». I calcoli si fanno velocemente. «Abbiamo avuto un calo del trenta per cento». Ma il futuro non fa paura. «Il restringimento del cantiere ci aiuta. E, più avanti, ci ritroveremo a lavorare in una strada molto più bella».
I RIFORNIMENTI È andata decisamente peggio, qualche metro più in là, a Luciana Deiana: il suo negozio, un'enoteca, è stato particolarmente penalizzato. «In pratica», racconta, «da settembre non ho potuto più approvvigionarmi perché i camion non sono potuti entrare. Il fatturato è sceso almeno del 50 per cento». Eppure neanche lei si lamenta. «I lavori sono fatti bene e si stanno rispettando i tempi. E il restringimento del cantiere in questo periodo ci dà una piccola mano d'aiuto». Manca qualcosa, però. «Per fare decollare il Corso servono altre attività, non solo quelle legate alla ristorazione».
I NUMERI Cali generalizzati. Alfonso Bifulco, dell'omonimo negozio di calzature, li quantifica intorno al dieci per cento. «Non è stato un disastro e, comunque, i lavori contano poco. Il vero problema è dato dal fatto che il Corso non è ancora una via dello shopping. Le cose miglioreranno quando saranno aperti altri negozi. E il nuovo look della strada potrebbe proprio favorire questo rilancio».
IL FUTURO Se lo augurano i commercianti. Ma non solo: nel Corso si affaccia anche un'agenzia di Tecnocasa. «I lavori», spiega Alessandro Manca, «faranno salire la quotazione delle abitazioni della strada e delle vie limitrofe, zone, comunque, già di per sé nobili. C'è solo una preoccupazione dei potenziali nuovi residenti: il chiasso legato alla presenza di tanti locali». Dunque, gli stampacini del futuro fanno il tifo per attività commerciali diversificate. Anche perché le cose non vanno bene solo a ristoratori e baristi. «Questi lavori», interviene Elvia Vacca di “Esteticamente Elvia”, «non ci hanno creato molti problemi anche perché noi lavoriamo per appuntamento. Ma sarà bello operare in una zona ancora più bella».
LA RISTORAZIONE I sacrifici di questo periodo vengono, dunque, accolti serenamente. «A questo punto», sostiene Matteo Bogazzi del ristorante “Corso 12”, «il passo successivo dovrà essere la pedonalizzazione almeno della prima parte della strada». Lui guarda al futuro con serenità. «Anche perché abbiamo avuto la fortuna di non aver avuto cali di fatturato a causa del cantiere: l'unico disagio è stato il rumore che ha disturbato chi pranzava all'aperto. Sopportabilissimo anche perché i lavori stanno procedendo velocemente». Non a tutti è andata allo stesso modo: a fianco c'è Universo vegano. «È mancato», sospira Valentina Puddu, «il flusso dei passanti a causa del marciapiede chiuso. Abbiamo incassato il venticinque in meno del previsto. Sapevamo che in questo periodo avremmo dovuto stringere i denti ma le prospettive per il futuro sono decisamente incoraggianti».
LA SCOMMESSA La pensa allo stesso modo Francesco Puglisi: a fine luglio ha aperto “Il chiosco”, mini locale specializzato nella preparazione di hot dog in stile americano. «Finiti i lavori», assicura, «il Corso diventerà un vero e proprio salotto: è il luogo ideale dove fare un investimento in questo periodo».
Marcello Cocco