Giorgio Todde
«Dire che sia necessario mettere mano alla situazione attuale è un'ovvietà», premette Giorgio Todde, scrittore e intellettuale (anche se la parola, dice, non gli piace) particolarmente attento al valore del paesaggio. «In piazza Yenne passo tutti i giorni ed è evidente che tavolini e gazebo siano particolarmente invadenti. La piazza ha perso ogni bellezza: non si tratta tanto di restituirla ai pedoni quanto, proprio, di restituirle dignità. Credo che nella fattispecie, come dicono gli avvocati, non si possa non essere d'accordo con il Comune. E però rilevo che le buone intenzioni manifestate dall'amministrazione comunale a proposito di piazza Yenne confliggono con il Piano particolareggiato del centro storico».
In che senso? «Vista la situazione, occuparsi di piazza Yenne mi sembra una norma elementare di decoro urbano. Però poi chiedo: come mai non viene data risposta alle osservazioni presentate da Italia nostra in merito all'intenzione di realizzare il parcheggio interrato in via Cammino nuovo, intenzione fra l'altro negata in campagna elettorale?»
E non è tutto: «C'è anche da chiedersi come mai gli stessi principi non vengano applicati quando si parla di manutenzioni, di parcheggi o degli ascensori che collegano il quartiere di Castello con il resto della città: ascensori, segnalo, che sono ancora fuori uso». (m. n.)