Dopo "La fontana di Morù" il professore prestato al cinema torna dietro la macchina da presa nelle antiche vie di Castello. Nel cast (forse) anche due pesi massimi come Villaggio e Bentivoglio. Il regista: "Mi auguro d'incontrare un politico “illuminato”, che faccia qualche cosa per aiutare i giovani cineasti".
di Met
A pochi mesi dall’uscita del suo primo film “La fontana di Morù”, girato a Tonara, sulle vicende di due bambini orfani, il regista Gianluca Sulis, il professore d’italiano col pallino del cinema, è tornato al lavoro. Questa volta, la sua macchina da presa non è focalizzata solo su Tonara, ma anche su Cagliari, scelta come location principale del lungometraggio “A morte”.
Poetto, Castello, Monte Claro, le strade cittadine, ma anche il parco di San Michele le location candidate ad ospitare il set. Una sola settimana di riprese interesserà Tonara, ben quattro settimane saranno invece girate a Cagliari. Nel mese di luglio i primi ciak per concludersi ad ottobre.
“Voglio promuovere il territorio, in particolare la città di Cagliari non come se fosse una cartolina, ma sotto un profilo reale. Nel film saranno presenti delle figure tipiche sarde come i mammuthones, che appariranno all’inizio del film e poi ritornano nelle scene successive”, ha spiegato Sulis. Ad essere protagonisti un gruppo di giovani, in particolare Marco, un laureando.
“E’ il personaggio maschile principale, quello di Marco, che non vuole avere un posto di lavoro nei call center e si ribella al mondo del precariato, rapisce due persone, scelte dal mondo dei vecchi, di cui uno è un docente universitario, l’altro un politico, e li sottopone a delle interrogazioni particolari. Appare subito l’elemento simbolico, rappresentato dai mammuthones appunto, e alla fine del film continua il simbolismo con la figura del re, che è il male assoluto”, ha sottolineato Sulis.
Pochi i personaggi da interpretare, ma nel cast, accanto ad attori sardi, potrebbero presto arrivare anche due nomi del calibro di Paolo Villaggio e Fabrizio Bentivoglio, uno per la parte del professore universitario l’altro per quella del politico. “Un grosso nome a livello nazionale sarà anche quello del direttore della fotografia, perché in Sardegna ancora non esistono delle figure di livello, i sardi invece non mancheranno a livello recitativo e nella parte tecnica.
Ci sono già dei contatti con Stefania Grilli, Paolo Carboni, Antonio Cauterucci. Per il protagonista Marco, inizieranno a breve i provini. L’obiettivo è quello di far partecipare il film a un grosso festival e creare un movimento che coinvolga i giovani sardi sia nella recitazione sia nel montaggio, nella sceneggiatura e negli altri settori cinematografici. A tal fine occorre un locale dove poterci incontrare. La mia attrezzatura audio e video sarà messa ben volentieri a disposizione. Mi auguro che ci sia un politico “illuminato”, che faccia qualche cosa per aiutare i giovani cineasti. In Sardegna, chi aiuta i giovani nel cinema è l’Isre, ma non basta”, ha concluso Sulis. Nel mese di aprile, in una sala cinematografica cagliaritana, si terrà una conferenza di presentazione del progetto, in cui sarà proiettato anche il film “La fontana di Morù”. Siete tutti invitati a partecipare.