POETTO. Incontro Zedda-Pigliaru per cambiare la destinazione urbanistica del rudere
Il sindaco: non più centro di recupero, ma un hotel sul mare
«L'ex ospedale Marino deve diventare un albergo». Quella che sino a oggi era solo una proposta senza prospettiva ha buone probabilità di diventare realtà. Il sindaco Massimo Zedda ha avviato una serie di incontri con il presidente della Regione Francesco Pigliaru per risolvere definitivamente la vicenda del rudere del Poetto. La trasformazione dell'ex Colonia dux in centro di recupero sanitario è bloccata da una situazione paradossale: la società che si è aggiudicata la concessione per mezzo secolo può ristrutturarlo, ma - non avendo gli accrediti - non può effettuare le cure ai pazienti. In questa situazione di degrado i due assessori regionali a cui è affidata la risoluzione della vicenda (Luigi Arru alla Sanità e Cristiano Erriu agli Enti locali) si rimbalzano la grana in attesa della decisione del Tar.
Intanto l'edificio di proprietà della Regione, soprattutto ora che il lungomare ha cambiato volto, continua a essere uno sfregio sulla spiaggia dei centomila. E il brutto a fianco al bello sembra ancora più brutto.
SFREGIO SULLA SPIAGGIA «L'ex ospedale Marino grida vendetta». Il sindaco Zedda sa bene che quell'ammasso di cemento e ferri arrugginiti deprezza l'opera di riqualificazione del Poetto. Vista l'incertezza della Regione ha deciso di fare la prima mossa. «Nei giorni scorsi ho incontrato più volte il presidente Pigliaru. Stiamo lavorando a una bozza di delibera da presentare in Giunta per un accordo di programma finalizzato a cambiare la destinazione dell'edificio». Tradotto? «In pratica, ora che la strada per un centro di riabilitazione non sembra più percorribile, dobbiamo cambiare la destinazione urbanistica e puntare tutto sulla realizzazione di una struttura ricettiva». Un albergo? «Sì, vogliamo la riqualificazione dell'edificio». È necessaria una modifica del Piano urbanistico. «Siamo pronti. Quando ce la chiese la Giunta Cappellacci in una settimana la variante era in aula per la discussione. Lo stesso succederà ora se l'esecutivo guidato da Pigliaru dovesse chiedercelo. Se i nostri tempi sono rapidi - afferma Zedda - gli altri impiegano anni per arrivare al nulla».
LO SVILUPPO Il capoluogo ha un potenziale immenso, ma non riesce a valorizzarlo. «Vogliamo creare un polo turistico al Poetto. L'ex Marino, il Parco di Molentargius, l'ippodromo e l'attuale ospedale Marino che entro due anni dovrebbe essere dismesso, potrebbero essere un volano di sviluppo. Per non parlare - aggiunge Zedda - di Calamosca e del compendio delle caserme che saranno fondamentali nel caso Cagliari venisse scelta come campo di regata per le Olimpiadi della vela in programma nel 2024».
Andrea Artizzu