Su Repubblica una lettera con tre firme di peso: Marco Doria, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, i primi cittadini 'arancioni' eletti a Genova, Milano e Cagliari anche con il sostegno del Pd. Una richiesta di unità, per "continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro". Un messaggio a Matteo Renzi: "Rafforziamo le componenti di sinistra"
di MARCO DORIA, GIULIANO PISAPIA e MASSIMO ZEDDA
Caro direttore, le notizie che arrivano dalla Francia suonano come un ulteriore campanello d'allarme che deve farci riflettere e che impone, a chiunque possa, di fare qualcosa per impedire che la destra, il populismo e la paura vincano. Il nostro Paese - malgrado le tante difficoltà - sembrava stesse vivendo un accenno d'orgoglio e di ripresa. Ma già dopo gli attentati di Parigi, purtroppo, era diventato forte il rischio che si precipitasse nuovamente in una situazione di profonda preoccupazione, che nel futuro vede solo ombre. Oggi quell'apprensione si fa più forte.
Per questo noi, che governiamo le nostre città con un approccio ideale e non ideologico, pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell'unità aperta e larga del centrosinistra che, sola, può ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani. Per far questo è indispensabile ripartire dalle forze politiche che, insieme al civismo autentico, compongono, in gran parte d'Italia, il centrosinistra e che, con differenze ma unità di intenti, hanno saputo vincere e governare. Quelle forze sono principalmente il Partito Democratico, perno e componente maggioritaria, e Sel. Uno schema diverso rispetto a quello del governo nazionale, dove Sel è all'opposizione. Ma noi auspichiamo e lavoriamo affinché questa fase sia un momento transitorio. A partire dai Comuni.
L'obiettivo comune alle forze del centrosinistra non può che avere la prospettiva del superamento delle attuali divisioni e, per quanto più direttamente ci riguarda, il rafforzamento delle componenti della sinistra, sapendo e riuscendo a conquistare nuovi consensi. Abbiamo in mente il bene del Paese e il suo sviluppo nel solco dei valori della Costituzione, della democrazia, dell'europeismo, della solidarietà, dell'integrazione e dell'innovazione. Non pratichiamo, e non abbiamo mai praticato, lo sport del favorire la squadra avversaria. Non abbiamo condiviso alcune scelte del governo che, però, non vede al momento altre alternative per avere una maggioranza parlamentare necessaria per governare, che comprendere forze che nulla hanno a che vedere col centrosinistra.
Superare questa fase vuol dire diventare più forti. Non più divisi e dunque più deboli. Vuol dire lavorare, con la massima unità possibile, per un confronto costruttivo tra Pd, forze di sinistra interne ed esterne al Pd, quel civismo che ha fatto la differenza, e che però intendano assumersi la responsabilità di governare. Invece di relegarsi nel più facile ruolo dell'eterna opposizione.
Possiamo inoltre ricordare che in passato, anche nei lunghi anni dei governi di centrosinistra, in alcune Regioni, in numerose Province e in molti Comuni, sono state possibili alleanze diverse da quelle nazionali. Nessuno di noi intende cambiare casacca. Non siamo corsari che cambiano bandiera: ci riconosciamo nel centrosinistra e in questo campo di ideali e valori intendiamo restare e spendere la nostra passione politica.
La scelta del candidato sindaco del centrosinistra non può avvenire se non sulla base della valutazione del lavoro svolto, sia nei casi in cui si ricandidi il sindaco uscente sia nei casi in cui la scelta del candidato del centrosinistra sia affidata alle primarie. Solo così sarà possibile che le candidature dell'intero centrosinistra possano portare alla vittoria nei Comuni dove si voterà.
Il nostro è un appello all'unità e a continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro. Oggi con un'urgenza e un'importanza più evidente di ieri. Unito, il centrosinistra ha vinto e può vincere. Diviso può solo sperare nella divisione degli avversari.
* Gli autori sono sindaci di Genova, Milano e Cagliari