«Raccontare è vincere, stare in silenzio è perdere»: così Valeria Loddo, 38 anni, di Sinnai conclude il suo racconto, uno dei quattro che hanno ottenuto il 14° premio Donna al Traguardo, promosso dall'omonima associazione, dal 2001 in prima linea in città per riflettere e operare a favore del femminile. Raccontare cosa? Nel suo caso, la gelosia di un amico cui si era affidata dopo la fine di una relazione sentimentale, una gelosia ossessiva diventata stalking e interrotta solo dopo una denuncia. Caso esemplare, il suo: «Non premiamo le carriere clamorose ma i piccoli grandi gesti di resistenza femminile», spiega Silvana Migoni, presidente dell'associazione.
La prima a ricevere il riconoscimento, ieri sera nella sala conferenze de L'Unione Sarda, è stata Speranza Ladu, di Sarule, 80 anni, tessitrice da quando ne aveva 13: per lei, oltre la Stella di Natale e i libri donati dal Comune e da L'Unione Sarda, anche 500 euro: «Andrò in Terrasanta». «È una donna di roccia», racconta la sua accompagnatrice, Giuditta Mereu. Lo è anche Laura Caracci, capace di lasciare un uomo violento e di affrontare un futuro incerto con tre figlie piccole. La quarta premiata è Mariuccia Gattu Soddu, autrice di un racconto su una bimba di 8 anni privata del diritto all'infanzia e all'istruzione. I racconti sono inseriti, insieme a tanti altri, in un libro: “Storie di ordinaria resistenza femminile”.
Il premio Sorellanza, destinato a donne che si impegnano a favore di altre donne, va ex aequo ad Anna Maria Massetti dell'associazione Sinergia femminile, che assiste pazienti oncologiche, e alla psicologa fiorentina Alessandra Pauncz, un'autorità nel campo dei centri antiviolenza in Italia. Assegnate anche sei menzioni.