Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non sarò il candidato di FI per le Comunali»

Fonte: L'Unione Sarda
7 dicembre 2015

VOTO 2016. Il capogruppo in Consiglio: per le primarie è troppo tardi

 

Giuseppe Farris e la proposta di un polo civico 

 

«Ritiro la mia disponibilità, non mi candido per Forza Italia». Giuseppe Farris sembrava il nome naturale da contrapporre a Massimo Zedda per la conquista di Palazzo Bacaredda. Una diatriba interna ha di fatto congelato i forzisti, inchiodati su chi sarà il concorrente per il Comune: Farris è il migliore o il peggiore dei migliori? Il quesito ha convinto l'avvocato cagliaritano, capogruppo di FI in Consiglio comunale e da 17 anni presenza fissa in Municipio, a venire allo scoperto. «Per le primarie è ormai troppo tardi. È necessaria una figura autorevole, fuori dai giochi dei partiti».
Sarà un terremoto, conseguenza delle fibrillazioni e del clima di incertezza legati ad accordi ancora da definire. La settimana scorsa lo stato maggiore di FI ha tentato il tutto per tutto per risolvere la questione candidature, senza riuscirci. Piergiorgio Massidda, Edoardo Tocco, Massimo Zedda, i grillini, la coalizione, i Riformatori, le liste civiche e lotte intestine: tutte incognite di cui nessuno può ancora valutare la portata.
Perché questa fuga in avanti?
«Nessuno strappo, semplicemente la consapevolezza di proporre un progetto maturo».
Perché vi siete arenati, Forza Italia è spaccata?
«No, la coalizione è compatta, ma è necessario aprirla verso la città. Purtroppo la realtà regionale e nazionale ha riflessi anche sulle questioni cittadine».
Di fatto la sua è una retromarcia?
«Non ho mai presentato la candidatura e di conseguenza non posso essermi ritirato. La mia disponibilità era legata a un passaggio che ritenevo e ritengo fondamentale, quello delle primarie. Dovevano servire per l'individuazione del candidato sindaco, certo, ma si sarebbero raggiunti ulteriori obiettivi: il coinvolgimento dei cagliaritani che si riconoscono nei nostri valori, ma anche l'individuazione dei confini della coalizione di centrodestra in città, per evitare tentativi esterni di accrocchi con fini elettorali».
La sua mossa a sorpresa spiazzerà gli elettori di Forza Italia?
«La gente deve sapere chi sta votando e chi sono gli alleati. Invece qui succede che un sindaco espressione di Sel - partito del quale non è certa l'esistenza in vita - sia alleato con il Pd, ufficialmente suo avversario a livello nazionale. È ovvio che le decisioni vengano prese solo per vantaggi personali. A livello nazionale, per noi, il perimetro è già tracciato. A Cagliari, anche stando all'opposizione, abbiamo creato un gruppo che ha sorvegliato affinché non venissero combinati troppi disastri da questa maggioranza. Oltre ai nostri atti lo dimostrano le presenze in Consiglio: per contare le volte che mi sono dovuto assentare sono troppe le dita di una mano».
Qual è l'identikit del candidato sindaco che lei propone?
«Deve essere un cagliaritano che vive, conosce e ama la città e proviene dalla società civile. Un laico. Ma dovrà avere esperienza nell'amministrazione della cosa pubblica. Una persona che lavora e lavorerà per svegliare questa bella addormentata che, invece, deve essere capace di attrarre investimenti e far esplodere le sue potenzialità. Il candidato non sarà uno che vive solo grazie alla politica e non può fare a meno di quella poltrona per mangiare».
Primarie sì o no?
«Non ce ne sarà bisogno. La nostra campagna elettorale senza primarie non partirà prima di gennaio».
Siete sicuri di sconfiggere Massimo Zedda?
«Tanti suoi sostenitori si sono allontanati perché, una volta eletto, ha dimenticato i motivi per i quali è stato votato, puntando in tutti i modi a rispettare gli equilibri per una ricandidatura. Ma i cagliaritani lo hanno visto: la sua è una gestione dilettantesca a tutti i livelli. Lasciamo da parte il Lirico, dove è al lavoro il Tribunale. Questo sindaco è riuscito a far pagare la Tari più alta d'Italia e la città non è mai stata così sporca».
Si ripresenta il duello con Massidda già visto alle Provinciali.
«Assistiamo a strani fenomeni. Piergiorgio Massidda si propone come una novità, al di fuori dei partiti. O ha forti problemi di memoria o crede che a Cagliari vivano degli allocchi: è stato in Parlamento per vent'anni con Forza Italia, della sua permanenza a Roma non si ricorda un atto a favore della città. Parla tanto del porto. A parte che non è ben chiaro che contributo abbia dato, visto che vanta grandi rapporti internazionali di cui, però, non si ha traccia, gli ricordo che lì era stato nominato da un partito. E campa grazie a due vitalizi, da deputato e da senatore».
M5S: tra i due litiganti il terzo gode?
«Pare che il Movimento Cinque Stelle si stia organizzando. Dico solo che Cagliari di dilettanti allo sbaraglio ne ha già avuto abbastanza».
Cosa succederà da domani?
«Continuerà il confronto all'interno della coalizione e la proposta diventerà oggetto di dibattito».
Chi sceglierà il candidato sindaco?
«Mi auguro che possa essere una coalizione che sia definitivamente aperta verso le competenze della città».
Andrea Artizzu