Ateneo aperto ai giovani, alla società civile e alle imprese del territorio
Emozionata («Perché sono fatta così e ne sono contenta»), grata («Perché mi fate capire di non essere sola nella mia battaglia per difendere il nostro ateneo») ma anche spiritosa come suo solito («Questo è il primo di una lunga serie di premi»): così Maria del Zompo, scienziata, docente universitaria e primo rettore donna nella storia dell'università in Sardegna, ha ricevuto ieri sera, nel palazzo Viceregio, in Castello, la Maschera punica. Un riconoscimento che, prima di lei, era andato a personalità come Ugo Carcassi, Antonio Cao, Paolo Fresu, Gianfranco Zola, Salvatore Niffoi, Caterina Murino, Giusy Devinu, Gavino Sanna.
LA CERIMONIA A consegnarle il premio, Ignazio Toxiri, presidente del comitato Maschera punica, e Silvana Scanu, presidente del Lions club Cagliari host che promuove l'iniziativa. Toxiri, dopo aver riassunto il corposo e prestigioso curriculum della farmacologa, ha letto la motivazione del premio, assegnato a Del Zompo per i riconoscimenti e apprezzamenti accademici ottenuti in Italia e nel mondo e per la conquista del rettorato.
IL DISCORSO Nel suo discorso di accettazione, la studiosa ha idealmente dedicato il premio ai tanti ricercatori clinici che non hanno visibilità e ha ricordato con orgoglio di essersi formata («qua a Cagliari») con un luminare come Gianluigi Gessa («il mio maestro: nel nostro ambiente basta fare il suo nome, all'estero, per diventare una star»). Del Zompo ha inoltre raccontato di aver superato i dubbi sull'opportunità di ricandidarsi a rettore dopo aver saputo dei nuovi parametri governativi, «studiati apposta per creare problemi alle università dei territori con popolazione non numerosa». Il rettore ha indicato nell'apertura alla società e alle imprese e nella difesa del diritto dei giovani sardi a formarsi nella loro terra i cardini della sua azione alla guida dell'Ateneo, rivendicando di essersi battuta per la riduzione del taglio ai finanziamenti statali («Abbiamo perso 8 milioni ma sarebbero stati 17») ed evidenziando un'importante inversione di tendenza per quanto riguarda le iscrizioni: «Dopo cinque anni di calo - ha sottolineato - quest'anno sono aumentate: è un messaggio importantissimo in un momento in cui le borse di studio sono state cassate. Le famiglie credono nella cultura come fattore di crescita personale: io l'ho sempre definita l'ascensore sociale».
IL SINDACO Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco Massimo Zedda, che ha parlato dell'importanza della cultura come fattore di attrattività imprenditoriale di un territorio e si è amichevolmente congratulato con la premiata.
Marco Noce