I dati dell'Ufficio di presidenza. Ganau: c'è la proposta di legge a disposizione del Consiglio
Tra breve altri 79 onorevoli godranno della pensione pubblica Settantanove politici sardi sono in lista d'attesa: se nulla cambierà, come sembra sempre più probabile, nel giro di qualche anno, anche loro prenderanno il vitalizio pagato dal Consiglio regionale. È vero che il privilegio è stato cancellato, ma soltanto per chi è stato eletto per la prima volta nella legislatura in corso. Gli onorevoli che sono almeno al secondo giro ne hanno ancora diritto. Ce ne sono 69 che devono compiere gli anni (l'età del godimento cambia a seconda del regolamento di appartenenza, ma non si va oltre i 60), e altri 10 “sospesi”, cioè hanno già raggiunto l'età ma sono attualmente in carica come consiglieri o parlamentari.
Dunque, i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione non hanno mantenuto le promesse: una legge sui vitalizi ancora non esiste. Un anno e mezzo dopo lo scandalo delle pensioni degli onorevoli cessati - tra cui quelle baby di Claudia Lombardo e di Andrea Biancareddu, che hanno iniziato a prendere l'assegno rispettivamente a 41 e 47 anni - dopo l'ondata di pubblicità negativa in tutta Italia e l'impegno solenne ad approvare una norma in qualche modo “riparatrice” per il passato e per il futuro, nulla o quasi è cambiato. Proposte ce ne sono diverse, di vario tipo, vanno dall'abolizione di ogni vitalizio con effetto retroattivo a qualche piccolo ritocco della materia che poco risolverebbe, ma comunque sia, giacciono tutte nei cassetti del palazzo di via Roma. Peccato, perché in effetti, dopo quella sgradevole vicenda del maggio 2014, nel Parlamento sardo - grazie all'impegno del presidente Gianfranco Ganau - oggi si respira un'aria completamente diversa sul fronte della trasparenza. Allora era stato complicato avere elenchi, cifre e relative disposizioni, adesso, presidenza e segreteria generale (cioè l'organo politico e quello amministrativo) hanno esaudito ogni richiesta con tempestività e massimo spirito collaborativo.
Così, ecco la lista dei consiglieri «in attesa» che si aggiungeranno presto ai 310 (eredi compresi) già percettori (erano 316, sei sono morti di recente) che costano alle casse pubbliche, 1 milione e mezzo di euro al mese.
«La Regione Sardegna, come è noto, ha abolito i vitalizi e i consiglieri regionali eletti per la prima volta in questa legislatura non percepiranno, una volta terminato l'incarico, alcun vitalizio», sottolinea Ganau. «Esiste una proposta di legge a disposizione del Consiglio che è la sintesi elaborata sulla base di un documento congiunto approvato dalla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome che stabilisce delle misure minime sul diritto all'assegno vitalizio». Non solo: «Ricordo che in questa legislatura si è provveduto, con apposita delibera dell'Ufficio di presidenza, a bloccare l'incremento Istat dei vitalizi attualmente in erogazione».
Cristina Cossu