«Sono fiduciosa che intraprenderà interlocuzioni per l'acquisizione del Chiostro di San Francesco con l'attuale proprietario che ha dichiarato alla stampa di essere favorevole a tale soluzione». Una lettera accorata, firmata dalla presidente del Fai Sardegna Maria Antonietta Mongiu, è stata inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, per scongiurare un «aumento delle cubature». Con una proposta: «La Regione può optare per uno scambio di immobili avendo nella sua disponibilità edifici destinati alla dismissione. Tale percorso è stato già praticato dalla Regione sempre a Cagliari e sempre per salvare rilevanti testimonianze storiche». Perché in questo caso «chiesa e chiostro sono inseriti nel “Repertorio del paesaggio dei beni paesaggistici e identitari” come bene vincolato». Il convento «è attualmente oggetto di lavori di trasformazione che, alla luce dell'importanza del sito e degli strumenti paesaggistici e urbanistici vigenti, creano inquietudine nella pubblica opinione e pongono interrogativi sui procedimenti autorizzativi che precedono e prescindono dall'attivazione del Piano particolareggiato del centro storico, dall'adeguamento del Puc al Ppr e dalle norme urbanistiche».
Il Fondo ambiente italiano della Sardegna si dice disponibile a dare il suo contributo per la risoluzione della vicenda. (m. lam.)