Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra hanno inoltrato un nuovo esposto con la richiesta di interventi “rapidi e risolutori” nei confronti dei roghi che vengono appiccati a cumuli di rifiuti presso il campo nomadi abusivo vicino alla Statale 554, aree del Comune di Cagliari.
Coinvolti il Comune, i Carabinieri del Noe, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.
“Infatti, ancora roghi, a tutte le ore del giorno, che affumicano i quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius)”, denunciano gli ecologisti; “ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e Istituzioni che non sempre svolgono un’adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti. Infatti”, aggiungono, “mai come in casi del genere, così dannosi per la salute pubblica, la prevenzione è obbligatoria, poiché tutti gli interventi successivi potrebbero essere tardivi e inserirsi in situazioni già gravemente compromesse sia sotto il profilo ambientale che sanitario, oltre che sotto quello sociale. Per non parlare degli eventuali, pesanti costi delle bonifiche ambientali delle aree interessate”.
Già in passato, l’area lungo la 554 è stata interessata da un fenomeno di grave inquinamento ambientale, legato allo svolgimento all’interno del campo nomadi comunale di Cagliari di un’illecita attività di incenerimento di rifiuti, con la realizzazione una vera e propria discarica abusiva. Gli effetti dell’inquinamento ambientale si sono riversati per lunghi su Mulinu Becciu e sulle varie attività imprenditoriali della zona.
Le indagini della magistratura avevano accertato un vasto traffico illecito di rifiuti pericolosi e hanno indotto il Gip del Tribunale ad adottare con il decreto del 31 maggio 2012 la misura cautelare del sequestro preventivo dell’area ormai in “situazione di pericolo per la salute umana e di grave compromissione dell’ambiente naturale in tutte le sue componenti, aria, acqua, suolo e sottosuolo, non è solo una conclusione suggerita dall’esperienza e dal senso comune – ciò di fronte alla situazione più sopra rappresentata sarebbe di per sé sufficiente a giustificare il provvedimento cautelare richiesto – ma attestata dalle ripetute segnalazioni inviate dalla A.S.L. al sindaco di Cagliari”.
“Pertanto”, concludono le associazioni ambientaliste, “riteniamo sia necessario prevenire una nuova situazione di degrado ambientale altamente rischiosa per la salute pubblica dei residenti e di tutti coloro che anche per ragioni di lavoro, si trovano a dover trascorrere gran parte del tempo nell’area interessata dai roghi, e quindi di intensificare l’attività di vigilanza sull’area, al fine di evitare ulteriori fenomeni di degrado e pericolo. A questo punto, ogni giorno che passa crescono i pericoli ambientali e sanitari.