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"Mi dispiace che si usi il dileggio nei confronti di chi ha fatto una scelta impegnativa, da parte di esponenti di Sel che dovrebbero salutarla con favore. Dispiace perchè era già successo a luglio, quando mi fu detto che non mi dovevo occupare di Sardegna perché sono di Monza (pensate un po’)". Pippo Civati va all''attacco del sindaco Massimo Zedda, dopo le dichiarazioni del primo cittadino durante un incontro in un circolo del Pd, durante il quale Zedda aveva ironizzato sul leader di Possibile e su Stefano Fassina ("alcuni atteggiamenti sanno più di fidanzati mollati in malo modo, che di grande slancio politico", le parole sabato scorso del sindaco cagliaritano di Sel che va verso la ricandidatura in alleanza col Pd). Lo riporta l'agenzia Dire.
"Faccio solo una banale considerazione:- scrive Civati sul suo blog- quando insisto sull''autonomia lo faccio solo in termini politici, non personali. A Cagliari e a Milano, purtroppo, si è scelto di seguire un modello diverso, quello di sostenere lo schema dell''alleanza con il Pd. E qualche giorno fa è stato lo stesso Pd, dalla viva voce di Renato Soru, a chiedere chiarezza ''O con noi o contro di noi'', in un perfetto schema renziano".
Per adottare "la raffinata metafora di Zedda, se proprio si intende usare un linguaggio colorito- continua Civati- diciamo che il Pd ha ''mollato'' il suo programma e molti dei suoi elettori, nonché i propri alleati. Alcuni di noi, in ragione di questo tradimento, hanno detto basta, perché una relazione così è pericolosa. Non per noi, che non abbiamo l''ossessione per i posti e per il potere, a cui abbiamo saputo rinunciare senza fare una piega. Per il Paese, la sua cultura e la sua politica. E lo diciamo proprio con grande slancio politico- conclude- che ci dispiace non condividere con persone come Zedda, che la pensano- mi pare evidente- diversamente".
La replica di Sanna, Pd. "L'onorevole Civati vorrebbe che i sindaci di centro-sinistra sostenuti dal PD aderissero alla sua proposta di autoaffondarsi o affondare i candidati alla guida delle città, democratici o alleati, per dare una lezione a Renzi e al PD nazionale" lo scrive su Facebook il deputato Pd Francesco Sanna in risposta a quanto dichiarato dal leader di Possibile sul suo blog a proposito della ricandidatura di Zedda con il sostegno del Pd.
"Pippo si arrabbia se qualcuno, come Massimo Zedda, Giuliano Pisapia, Marco Doria, primi cittadini di Cagliari, Milano e Genova, non lo seguono nel suo disegno. Il quale ha un antenato autorevole nella fase oscura della sinistra massimalista che divora il centrosinistra riformista e di governo, o se si preferisce, quello che semplicemente vuole realizzare il più possibile del suo programma, e non solo radicalizzarlo per poi non farne niente. Per essere chiari, lo schema che fece cadere il governo Prodi nel 1998" prosegue Sanna nel post.
"Ma perché il centrosinistra che ha ben funzionato nelle città dovrebbe immolarsi al disegno di Possibile o di Sinistra Italiana (che poi sarebbe far vincere il centrodestra a trazione salviniana o i Cinquestelle) ? Perché, nella versione di Pippo, tutto quello che si è fatto sino ad oggi in Parlamento ha il marchio dell'errore e del tradimento. Però, senza che Pippo si offenda del suggerimento, forse occorre che ne discuta di più anche con i suoi "possibili" elettori, che invece, in maggioranza molto significativa, sembra non vogliano buttare a mare l'esperienza politica del centrosinistra nelle città italiane, e quantomeno si tengono abbastanza svegli e competenti per decidere di testa loro in ogni comunità" conclude il parlamentare dem.