Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Aggressività, quasi sempre è colpa dell'uomo»

Fonte: L'Unione Sarda
23 marzo 2009

Gli esperti. Parlano veterinari, presidenti di associazioni ed educatori 



Il fenomeno del randagismo si combatte con la creazione dell'anagrafe canina e la sterilizzazione degli esemplari che vivono in libertà, una procedura medica che, come ricordano i veterinari, non è dolorosa e non compromette la salute dell'animale. Non solo. Questa piaga che spesso genera fenomeni di aggressività, secondo gli specialisti nasce anche da comportamenti sbagliati da parte dei padroni.
GLI ERRORI «Sbagliato, ad esempio, abbandonare i cuccioli e portargli da mangiare, ritenendo erroneamente di continuare a prendersi cura di loro», spiega a questo proposito il direttore sanitario della clinica veterinaria San Giuseppe, Marco Puddu. «In realtà anche questo è randagismo con i relativi pericoli e i rischi». Per garantire la sicurezza delle persone servono interventi mirati: «Il primo è la sterilizzazione», ricorda ancora Puddu, «ma occorre anche selezionare gli individui di indole buona, non tanto le razze, incentivandone l'affidamento. Infatti l'aggressività deriva solo in parte dalla predisposizione genetica dell'animale, perché contano anche le esperienze in fase neonatale e nei rapporti con il padrone». La custodia in aree attrezzate, invece, andrebbe riservata soprattutto agli animali più pericolosi e aggressivi.
IL CHIP Come sottolinea Ingrid Governa, presidente dell'associazione Mimì & Gogò che si occupa della prevenzione del randagismo, «è poi fondamentale che tutti gli animali, anche quelli che hanno un proprietario, vengano iscritti all'anagrafe canina e dotati di micro chip. In tanti, purtroppo, oggi conservano una mentalità di tipo agro pastorale secondo la quale la sterilizzazione è un atto di violenza. In realtà l'animale non soffre. Semplicemente gli si toglie un istinto», sottolinea l'esperta. Più difficile estirpare quello dell'aggressività, ma non impossibile.
L'EDUCAZIONE Franco Pinna, educatore comportamentalista, insegna alle persone come educare i cani, ma si occupa anche del recupero degli animali più difficili e pericolosi: «L'aggressività è una energia primaria dei mammiferi legata alla sopravvivenza. L'esercizio dell'autorità da parte dell'uomo in forma semplice, non coercitiva, è in grado di comprimere questo istinto». Ed è vero, evidentemente, anche il contrario: è l'uomo che può indurre comportamenti violenti.
NICOLA PERROTTI

21/03/2009