Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Riecco i casotti, il Poetto torna al passato

Fonte: La Nuova Sardegna
23 marzo 2009

SABATO, 21 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari

di Pablo Sole



Gli attuali chioschi spariranno e al loro posto strutture in legno più distanti dalla strada



Accolte le proposte avanzate dal consorzio che riunisce i baretti

CAGLIARI. Poetto: si torna indietro di ventitré anni. E non è necessariamente una cattiva notizia, soprattutto per il partito dei nostalgici: nel futuro del lungomare c’è il passato dei casotti. Che potrebbero tornare in auge grazie alle ultime modifiche apportate al Piano di utilizzo del litorale: spariscono i baretti prefabbricati e si ricostruiscono le vecchie strutture lignee ma in versione moderna, con un corpo centrale circondato da un loggiato e uno spiazzo fronte mare dedicato ad attività culturali e ricreative. Il Comune ha fatto proprie le proposte della Poetto service, il consorzio che riunisce nove dei venti chioschi.
Una soluzione del genere non è nuova: per la precisione, è vecchia di qualche decennio. Quel che è cambiato è un particolare di non poco conto: il progetto è diventato ufficiale grazie all’integrazione nel Pul e per la sua attuazione il presidente della commissione Urbanistica Massimiliano Tavolacci avrebbe preventivato circa un anno. Iter amministrativo e confronto politico permettendo. Le premesse peraltro non sono entusiasmanti, come ricorda il presidente della Poetto service Sergio Maxia: ‹‹Attendiamo uno strumento per il governo del lungomare dal 1986. Ora, sembra che ci sia qualche spiraglio››. Quando si dice: avanti adagio. Meglio: quasi fermi. Eppure i tempi biblici di una storia infinita come quella che riguarda il restyling della spiaggia dei centomila non hanno scoraggiato Maxia, che guarda al futuro con misurata fiducia e accoglie positivamente le ultime integrazioni al Pul. ‹‹Le nuove strutture - prosegue il presidente del consorzio - sorgeranno su pilotis ad un’altezza che il Comune intende fissare intorno ai 40 centimetri, mentre noi abbiamo chiesto di arrivare almeno a mezzo metro visti gli effetti delle mareggiate che hanno colpito il Poetto negli ultimi tempi. Inoltre, i chioschi non sorgeranno a bordo strada, come gli attuali, ma saranno sistemati a otto metri dall’asse viario››. Tra la strada e i nuovi casotti, così come prospettato alcuni mesi fa dall’assessore all’Urbanistica Gianni Campus, sarà realizzata un’ampia passerella in legno, anch’essa sopraelevata, dedicata ai pedoni. ‹‹Sotto questa sorta di pedana - spiega Maxia - troveranno sistemazione i sottoservizi: impianti idrici, gas di città, cavi elettrici e telefonici. Si tratta di una scelta eco-compatibile, che si differenzia totalmente dai progetti realizzati in passato. Si chiude un’era caratterizzata dall’anarchia e cominciata subito dopo l’abbattimento dei casotti, quando all’arrivo delle ruspe non ha fatto seguito un disciplinare per la costruzione dei nuovi fabbricati e si è deciso di sistemare i monoblocco in calcestruzzo che, a nostro parere, non sono certo consoni ad un ambiente così delicato come il Poetto››. Insomma: secondo le premesse dovrebbe chiudersi un’era contraddistinta da una totale una totale anarchia architettonica andata avanti per oltre vent’anni e caratterizzata da ampliamenti e modifiche strutturali più o meno autorizzati. ‹‹Tutte le strutture esistenti dovranno essere rimosse - prosegue Maxia - e si riparte da zero con la costruzione dei “nuovi casotti”. Non dimentichiamo però che molti operatori hanno investito parecchi soldi, ed è per questo che abbiamo chiesto al Comune una proroga sulle concessioni, in scadenza al prossimo 31 dicembre e il rinnovo per almeno due anni››. Basterà questa ipotesi ad evitare che i proprietari dei chioschetti scendano in piazza contro il progetto del Comune? Per discuterne c’è tempo. Almeno fino a Natale.