Ecco la riforma degli enti locali dopo il primo confronto in Consiglio
Il testo c'è e adesso l'iter della riforma degli Enti locali deve bruciare le tappe per essere approvato in Consiglio regionale. La commissione autonomia ha dato il via libera al disegno di legge che cambia radicalmente il governo del territorio nell'isola.
ENTI PRINCIPALI La Sardegna sarà strutturata in Città metropolitana di Cagliari, Unioni di comuni di area metropolitana, Unioni dei comuni e, sino all'eliminazione definitiva con una legge nazionale, le Province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna. Quest'ultima corrisponde alla vecchia Provincia di Cagliari ad eccezione dei comuni che entrano a far parte della Città metropolitana.
IL CAPOLUOGO Sono 16 i Comuni che fanno parte della Città metropolitana. Oltre Cagliari sono Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu, Quartucciu, Selargius, Sestu, Decimomannu, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Settimo S.Pietro, Sinnai, Villa S.Pietro e Uta. A governare questo ente sarà il sindaco metropolitano (inizialmente quello di Cagliari) assieme al consiglio metropolitano composto da 14 elementi e alla conferenza metropolitana. Il governo della Città metropolitana dura in carica 5 anni.
PARI OPPORTUNITÀ Le Unioni di comuni di area metropolitana sono considerati quegli enti che, nel territorio, hanno comuni con porti e aeroporti di interesse nazionale: tradotto Sassari e Olbia. Uno status ottenuto dopo la presa di posizione dei politici del nord Sardegna che chiedevano pari opportunità con Cagliari. Questi enti avranno funzioni aggiuntive rispetto alle Unioni di comuni come i piani della mobilità e il piano strategico intercomunale.
UNIONI DI COMUNI Tutti i centri della Sardegna devono aderire obbligatoriamente e non possono avere popolazione inferiore a 10mila abitanti. Così come per quelli di area metropolitana, gli organi che governano le Unioni dei comuni sono l'assemblea di sindaci, il presidente e la giunta. Alle Unioni dei comuni spetterà il compito di gestire in maniera integrata diversi servizi come energia, beni e attività culturali, istruzione, viabilità e turismo.
PROVINCE Per ora rimangono sino a che il Governo non deciderà di eliminarle con una legge statale. Nella riforma vengono cancellate le quattro nuove di Gallura, Sulcis, Medio Campidano e Ogliastra. Le province avranno competenze su strade, scuole superiori e servizi ambientali e saranno governate da un presidente e da un consiglio provinciale eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei centri del territorio.
COMPENSI Nelle ultime modifiche, la legge prevede anche una sorta di “bonus” per le cariche elettive «al fine di assicurare ai cittadini l'effettivo accesso alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza».
Matteo Sau