VIA CUGIA. Singolare protesta di studenti e prof col sostegno del sindaco Zedda
Al classico inagibili aula magna, palestra e alcune aule
Prima il crollo del soffitto delle aule, poi i lavori al rallentatore e a singhiozzo. Per il liceo classico Dettori, la scuola che fu di Antonio Gramsci, non sono anni facili. I primi a rendersene conto sono proprio gli studenti, che ieri hanno manifestato pacificamente dalle 11,30 alle 12,15. Per una volta la lezione l'hanno data loro, al resto della città: sollecitando con il sostegno di docenti e preside Marcello Garbati, una soluzione ai loro problemi: «Non possiamo utilizzare né l'aula magna, né la palestra, una parte dell'edificio è ancora inagibile». E alcuni professori storcono il naso sulla inferriata che sta per essere dipinta di verde, per non parlare del murale interno, «sfregio a un edificio storico», sbotta una docente, «tremila euro sprecati».
Al fianco dei ragazzi anche un ex studente arrivato in via Cugia ad ascoltarli, il sindaco Massimo Zedda: «Nelle condizioni del Dettori sono anche altri stabili della Provincia. Le scuole diventeranno di competenza della Città metropolitana, ma spero che i lavori nella mia vecchia scuola vengano completati prima».
Paolo Carta