Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La rinascita congelata La burocrazia blocca i lavori nella passeggiata

Fonte: L'Unione Sarda
20 novembre 2015

CALAMOSCA.

Slittano a febbraio le offerte per la nuova gara d'appalto

Il lungomare del Poetto rinasce, quello di Calamosca no. Eppure gli elementi per far brillare un gioiello abbandonato ci sono (quasi) tutti: il progetto, la delibera della Giunta comunale che approva la riqualificazione e anche i soldi. Anzi, i lavori dovrebbero essere già iniziati e finiti. Ma a mancare è l'ultimo passaggio, l'aggiudicazione dell'appalto. Il problema sta qui: la gara è stata bandita nell'estate del 2014 ma i termini, da allora, sono stati fissati e fatti slittare otto volte. L'ultimo rinvio risale a quattro giorni fa: la data ultima per la presentazione delle offerte da parte delle ditte è stata spostata al 15 febbraio dell'anno prossimo. Un ulteriore congelamento di tre mesi. E, salvo ulteriori proroghe, la commissione che dovrà valutare la proposta più economica si riunirà sette giorni dopo. Da quel momento in poi la definizione della tempistica sarà dettata da burocrazia e eventuali ricorsi, quasi sempre protagonisti indesiderati degli appalti pubblici. Le ragioni della paralisi non si conoscono, almeno in via ufficiale. Dal Municipio viene prospettata l'ipotesi che esistano delle difficoltà con il Demanio per la definizione delle competenze sulla zona. L'assessore ai Lavori pubblici, Luisa Anna Marras, non risponde. Intanto la passeggiata di Calamosca, dall'albergo fino alla Paillote, resta “un'area degradata sulla fascia costiera”: definizione degli uffici comunali.
IL PROGETTO Il piano di rinascita è datato 25 ottobre 2011, quando la Regione approva il programma di recupero proposto dal Comune. Nell'agosto dell'anno successivo i due enti firmano il protocollo d'intesa “Litus, interventi di recupero e riqualificazione naturalistica e paesaggistica delle aree degradate nella fascia costiera”. L'assessorato ai Lavori pubblici affida la progettazione della Calamosca del futuro a un professionista esterno, che a maggio del 2014 consegna il lavoro. Costo previsto dell'opera: 550 mila euro. Quasi 300 mila li mette viale Trento. L'obiettivo è “la riqualificazione, mediante la sistemazione della sede viaria e la messa in sicurezza del fronte stradale prospiciente le aree a rischio frana sul versante lato del colle”. Il piano prevede la definitiva soluzione al problema dei costoni che franano, una nuova strada, uno spazio per le camminate con vista sul versante occidentale del Golfo degli Angeli, panchine, la regolamentazione della viabilità, l'accesso ai percorsi naturalistici verso la Sella del Diavolo, l'eliminazione e sostituzione del brutto guardrail di metallo e gli impianti di illuminazione. Altro che quella specie di mulattiera piena di buche che c'è adesso. Il 15 luglio dello scorso anno la Giunta di Massimo Zedda dà il via libera al piano. Che, però, resta sulla carta.
I PROBLEMI Il dirigente dell'assessorato ai Lavori pubblici, allora era Mario Mossa, pubblica subito il bando, due giorni dopo. Le ditte interessate ai lavori devono presentare le offerte entro il 30 settembre. C'è fretta, in Comune. O così sembrava. Perché poi compare una raffica di avvisi di slittamento. Le nuove date, in serie: 15 dicembre, 24 febbraio 2015, 23 aprile, 22 luglio, 7 settembre, che si sposta ancora. La penultima previsione era fissata per oggi. Ma nemmeno questa è la volta buona, se ne riparlerà l'anno prossimo, come stabilito dal successore di Mossa, Daniele Olla. I documenti che decretano i continui rinvii non contengono i motivi del congelamento. C'è ancora da spettare e, per chi va a Calamosca, passeggiare accanto alle grandi potenzialità inespresse, dalla palazzina ex militare degli alloggi ufficiali, murata e abbandonata, fino all'ex stabulario.
Enrico Fresu