Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Internet, il Comune sfratta Facebook

Fonte: L'Unione Sarda
23 marzo 2009

Un programma impedisce l'accesso ai siti non legati all'attività amministrativa

Ma il social network potrebbe diventare strumento di lavoro

Una scelta dei dirigenti. «Ma la decisione è stata avallata anche dai politici», garantisce l'assessore al Personale Giuseppe Farris.
È uscito dalla porta di servizio, potrebbe rientrare dall'ingresso principale. Si parla di Facebook , il social network diventato uno strumento di comunicazione quasi indispensabile. Nei mesi scorsi era stato sfrattato dalle stanze del Municipio. C'era il rischio, neanche tanto remoto, che il sito venisse utilizzato in maniera impropria dai dipendenti comunali. E, in omaggio alle direttive del ministro Brunetta, l'amministrazione cittadina, al pari di tanti altri posti di lavoro, pubblici e privati, ha installato un programma per escluderlo. «Ma, se ci si rendesse conto che Facebook è uno strumento di lavoro», spiega Claudio D'Aprile, dirigente del Ced (Centro elaborazione dati), «non avremmo alcun problema a inserirlo tra i siti autorizzati».
L'AVALLO A decidere il blocco erano stati proprio i dirigenti. «Avallati, sia chiaro, dalla politica», puntualizza l'assessore al Personale Giuseppe Farris. «Non abbiamo avuto nulla da dire su questa scelta, anzi, ci siamo trovati completamente d'accordo. D'altronde chi usa in maniera impropria un computer dell'amministrazione commette il reato di peculato». La decisione non ha destato alcuna protesta nei corridoi del Municipio. «Anche perché», puntualizza D'Aprile, «siamo in grado di intervenire quando se ne presenta la necessità».
IL BLOCCO Il sistema è relativamente semplice: l'amministrazione ha sottoscritto un abbonamento con l'azienda che produce il software più utilizzato per questo scopo. Il programma consente diversi tipi di blocco. «Così, se qualcuno ha reale necessità di entrare in un sito non utilizzabile, possiamo sbloccarlo». Nessun problema, per esempio, per le postazioni di lavoro degli assessori o per l'ufficio stampa. Qualche lamentela c'è stata soltanto da parte di alcuni gruppi consiliari. «Ma soltanto perché nessuno è venuto a chiedere lo sblocco. Lo avrebbe ottenuto senza alcun problema».
L'ESCAMOTAGE Nessuna protesta, si diceva. Così come, nessuna protesta c'è stata neanche negli altri posti di lavoro, gli uffici della Regione, per esempio, che hanno imposto il blocco. Ma c'è chi non rinuncia, comunque, al social network nel posto di lavoro: l'escamotage è servito. I più furbi usano una chiavetta Usb con la quale possono utilizzare la propria connessione personale per collegarsi a Internet sul computer dell'ufficio. A proprio rischio e pericolo.
MARCELLO COCCO

22/03/2009