Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sulle sponde Quelle telecamere rubate

Fonte: L'Unione Sarda
17 novembre 2015

Tanto ottimismo, qualche preoccupazione. La voglia di modificare la rotta per salvare la nave-Santa Gilla che affonda si scontra inevitabilmente con la realtà spietata e la presenza ingombrante degli inquinatori. Su connottu è dietro l'angolo. E racconta di apparecchiature della videosorveglianza rubate, disattivate. Così come racconta di scoperte sconcertanti da parte della Forestale che neppure sei mesi fa riuscì a intercettare con l'occhio delle telecamere diversi responsabili, un bel manipolo di padroncini intenti a liberarsi di insidiosa spazzatura a due passi dall'acqua dove i pescatori gettano le reti o allevano le cozze.
«La bonifica ormai cominciata è un primo, importante segnale di rinascita per questa laguna tra le più grandi e importanti d'Europa che in passato dava lavoro a trecento pescatori», ha detto il presidente di Legambiente, Vincenzo Tiana. Numeri improponibili oggi, almeno sul versante pesca, ma che potrebbero rivivere con la diversificazione delle professioni legate allo stagno. In primo luogo con l'ittiturismo, valore aggiunto per i centoventi operatori del consorzio e le cooperative associate, ma anche con la nascita delle guide ambientali. «Le discariche - hanno detto i sindaci Zedda, Piscedda, Puddu e Zaccheddu - sono spesso il risultato dell'abbandono di un'area, di un territorio. Santa Gilla sarà tutelata, sarà salva quando sarà nuovamente frequentata. (a. pi.)