Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tasse, caos in 52 Comuni

Fonte: L'Unione Sarda
16 novembre 2015

Non è stata rispettata la scadenza del governo: incertezza sulle imposte per i cittadini

Tasi, Tari e Imu: delibere in ritardo, ora è giallo sulle aliquote Tutte le delibere che modificano le aliquote per il pagamento di Imu, Tasi e Tari potrebbero essere annullate perché approvate dopo il 30 luglio. Una situazione che rischia di creare incertezza e caos in 52 Comuni della Sardegna. La decisione arriva dal Governo che ha imposto una scadenza rigidissima per fissare il calcolo delle tasse locali.
COMUNI SARDI I Comuni sardi a rischio rientrano tra gli 866 in tutta Italia che hanno approvato oltre il limite di luglio la delibera rischiando di vedere vanificati i conti tarati sulle nuove entrate. In certi casi è stata approvata una delibera soltanto su una delle tre imposte che compongono la cosiddetta Iuc, l'Imposta unica comunale. Oltre l'incertezza per i contribuenti, la situazione che potrebbe verificarsi è che i Comuni che hanno deciso di abbassare l'aliquota per alleggerire il carico sui cittadini potrebbero vedere vanificato questo sforzo. Dall'altra parte della medaglia c'è un altro problema. Se un'amministrazione è stata costretta ad aumentare l'aliquota per far fronte a una situazione economica difficile con l'annullamento della delibera si troverebbe in difficoltà. In certi casi si tratta di ritardi di un giorno come per Macomer, Ardara e Oschiri e in certi Comuni ha giocato un ruolo fondamentale il cambio di amministrazione.
LE TRATTATIVE L'Anci sta da tempo facendo un pressing per evitare che la situazione possa precipitare. Sono stati presentati diversi emendamenti al Senato che potranno essere inseriti nella manovra di bilancio. L'unica certezza, però è che le variazioni fatte dopo il 30 luglio, per ora, non verranno considerate perché le richieste di modifiche fanno parte della Legge di stabilità che entra in vigore il prossimo primo gennaio e non può incidere sui pagamenti pregressi.
«UN PASTICCIO» Per il presidente dell'Anci Sardegna, Pier Sandro Scano «le prime vittime sono i cittadini perché non hanno la certezza tributaria». Poi, però, ci sono le altre vittime che sono «i Comuni, costretti a fare i conti non solo con i tagli ma anche con questo continuo pasticcio sui tributi», lamenta Scano. Più volte i sindaci della Sardegna hanno lamentato l'atteggiamento del Governo che ha stretto la cinghia nei confronti degli enti locali. «I sindaci sono vittime di un sistema irragionevole», ribadisce Pier Sandro Scano, «gestire una situazione di questo tipo non è semplice perché comunque l'impegno è per garantire i servizi ai cittadini».
I SINDACI Il sindaco di Macomer, Antonio Succu, ha approvato la delibera sulle aliquote il 31 luglio: un giorno dopo la scadenza imposta dal Governo. «Abbiamo approvato il bilancio nella prima parte dell'anno e un Comune virtuoso dovrebbe essere premiato mentre alla fine ci dobbiamo scontrare con una sorta di schizofrenia». Quello che preoccupa il primo cittadino di Macomer è «l'incertezza che abbiamo ogni volta che dobbiamo programmare le spese. Molti amministratori sono costretti a fare il bilancio di previsione a fine anno». In attesa che arrivino eventuali aggiustamenti da Roma, per ora è prematuro fare la conta delle conseguenze anche se «per ogni amministratore c'è il rischio di aver preventivato delle spese che poi vengono cambiate», dice il sindaco di Macomer. Poi, aggiunge: «Fare degli aggiustamenti in corsa non è semplice». Il Comune di Assemini compare nell'elenco del ministero delle Finanze ma il sindaco Mario Puddu fotografa una situazione diversa: «Ci siamo resi conto di essere fuori tempo e abbiamo ritirato le delibere e dunque la cosa non ci riguarda». Per l'assessore comunale del bilancio, Giorgio Sabeddu, «il legislatore non ragiona in maniera univoca visto che con i Comuni della Sicilia si è comportato diversamente».
Matteo Sau