Il Comune prima lo ha autorizzato a costruire una pedana sulla quale sistemare i tavolini davanti al suo locale poi, quando l'ha realizzata, gli ha imposto di rimuoverla per costruire un nuovo marciapiede. Alla fine il danno è stato limitato, nel senso che è stato compensato da un vantaggio.
Ma la storia di Marcello Lai, titolare del Linea Notturna, noto locale di via Mameli, è comunque significativa di come funzioni la burocrazia comunale, con gli assessorati che non dialogano tra loro. Anzi, spesso si ostacolano.
Qualche mese fa Lai decide di realizzare una piccola piazzetta per il periodo della bella stagione, con ombrelloni, tavoli e sedie, come consentito dai regolamenti comunali. Chiede il permesso all'Ufficio che rilascia le autorizzazioni per l'uso del suolo pubblico e ottiene il via libera. Sei mesi dopo fa costruire una pedana spendendo circa 1500 euro.
Ma non l'ha mai potuta utilizzare. Prima perché le polveri sprigionate dai lavori in corso della Mediateca del Mediterraneo non permettevano di accogliere i clienti. Un mese fa l'ha dovuta rimuovere perché ha scoperto che il Comune sullo stesso spazio doveva realizzare un marciapiede. «Bastava consultare la circoscrizione per vedere il progetto del marciapiede», si era giustificato l'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai. Il problema è che per i cittadini che chiedono uno spazio al Comune non è facile conoscere tutti i progetti dell'amministrazione.
22/03/2009