«Fate in fretta»: la richiesta dei commercianti - Affollato incontro con sindaco e assessori
Il granito sarà posato entro un mese ma, nel periodo dello shopping natalizio, i lavori nel corso Vittorio Emanuele si fermeranno; di pedonalizzazione per ora non si parla (ma solo per ora); i residenti e i commercianti avranno in breve tempo nuovi parcheggi; lo scavo archeologico sarà “musealizzato”: sono solo alcuni dei punti emersi nel corso dell'incontro pubblico, nell'Aula consiliare, tra residenti e operatori del Corso e l'amministrazione (con il sindaco Massimo Zedda c'erano gli assessori ai Lavori pubblici, alla Viabilità e alle Attività produttive, Luisa Anna Marras, Mauro Coni e Barbara Argiolas). Un incontro molto partecipato, civile ma anche con qualche momento di tensione: raccontando le sue ragioni, un'operatrice ha avuto un crollo nervoso. Poche le lamentele e tutte legate al tempo: i disagi possono essere sopportati a patto che finiscano entro breve.
I TEMPI La prima preoccupazione per chi vive e lavora nel Corso è la chiusura del cantiere. «L'intero lotto di lavori», ha spiegato Zedda, «terminerà il 31 marzo». Un lotto che interessa anche il Largo. «Il massetto», ha ripreso il sindaco, «sarà piazzato entro l'Immacolata». Lo shopping natalizio e i saldi invernali sono, dunque, salvi. «E, verso il 15 gennaio, ci sarà un'accelerazione per arrivare alla conclusione nei termini».
LA PEDONALIZZAZIONE Zedda doveva spiegare quello che sta accadendo in questi giorni. Ma è impossibile non parlare del futuro, della ipotizzata pedonalizzazione del Corso. «In questa fase stiamo soltanto sperimentando la nuova viabilità. E stiamo cercando di capire se i nuovi percorsi delle linee del Ctm fuori dal Corso siano in grado di soddisfare le esigenze degli utenti». Intanto la strada è chiusa al traffico e, anche alla luce della scoperta della domus romana emersa durante i lavori, è difficile ipotizzare una riapertura. «Ma su questo tema dobbiamo ancora ragionare».
I PARCHEGGI In realtà, a parte qualche operatore commerciale, la pedonalizzazione non sembra particolarmente sgradita. Anche se residenti e operatori vogliono rassicurazioni. Persi anche quei parcheggi, dove lasceranno le auto? Zedda dà l'annuncio: «Per la riapertura del parcheggio di via Caprera manca solo il certificato di prevenzione incendi». Un gigantesca boccata d'ossigeno: sono disponibili 500 posti auto, il Largo, per fare un esempio, ne ha 120. «E poi», riprende Zedda, «stiamo discutendo con la Regione per destinare, nelle ore notturne, i parcheggi degli assessorati ai residenti». Un'interlocuzione, garantisce il sindaco, che va avanti senza troppi ostacoli. Intanto, però, il primo cittadino ha dichiarato guerra agli automobilisti maleducati. «Da domani la Polizia municipale controllerà ancora di più quella zona: chi parcheggerà davanti alla recinzioni sarà multato non per divieto di sosta ma per intralcio al traffico». Un parcheggio che risulterà particolarmente costoso.
GLI SCAVI L'imprevisto, tutto sommato, gradito è stata la scoperta dell'edificio romano sotto la sede stradale: costruito tra il 50 e il 30 avanti Cristo, è stato usato sino al 400. Resta da stabilire se fosse destinato all'uso privato o pubblico. Ma, secondo gli esperti, ha un valore inestimabile: sarebbe, per intendersi, ben più importante della villa di Tigellio. Come renderlo “fruibile”? Si era parlato di una copertura in plexiglas, in modo da consentirne l'osservazione dall'alto. Zedda pensa, naturalmente, a una copertura ma anche a una sorta di percorso che consenta di guardarlo ancora più da vicino. Idea per la quale, naturalmente, occorre reperire fondi. Dunque, almeno per il momento, ci sarà da aspettare: quasi certamente lo scavo verrà ricoperto da uno strato di sabbia. Poi, recuperato il denaro, si provvederà a fare un progetto e a iniziare i lavori. Nessun dubbio: potrà diventare un'attrazione turistica, oltre che un motivo di vanto e di studio per i cittadini.
Marcello Cocco