Rimossi gli ostacoli burocratici: c'è il via libera al cantiere - Solo dopo la messa in sicurezza via Roma sarà liberata dalle transenne
Forse è la volta buona. Per l'inizio dei lavori nei torrioni di Palazzo Bacaredda potrebbe essere questione di giorni, addirittura di ore. Obbligatorio il condizionale quando si parla di burocrazia. Ma l'incontro di ieri mattina tra i tecnici del Comune, i responsabili della ditta incaricata dei lavori, la “Mancosu Gesuino”, e il coordinatore della sicurezza sembra aver sbloccato la situazione di impasse: in oltre tre ore di confronto sarebbero stati individuati (e risolti) tutti gli ostacoli che impedivano la “cantierabilità”. Nel momento, ormai imminente, in cui il coordinatore della sicurezza darà l'ok, i lavori potranno cominciare.
I TEMPI L'ostacolo burocratico (ma, in realtà, si tratta di temi legati alla sicurezza di chi lavora) sembra, ormai, superato. Ma, per i cittadini, la domanda più importante è: quando spariranno le transenne da via Roma? L'appalto ha una durata di 320 giorni (termine indicativo dal momento che, in tutti gli appalti pubblici, un subappalto comporta un ulteriore allungamento di un mese). Ma le transenne spariranno ben prima dei dieci mesi. La prima fase dell'intervento servirà a mettere in sicurezza le due torri: in via Roma verrà sistemato un mezzo pesante con un braccio di 50 metri. Un intervento che porterà alla messa in sicurezza dei torrioni. Finito questo lavoro, spariranno le transenne e saranno piazzate le classiche impalcature da dove gli operai eseguiranno il lavoro vero e proprio. I tempi? I 320 giorni partono dal momento in cui gli operai entrano nel cantiere. E ci entreranno solo quando sarà tutto pronto: per esempio, quando saranno disponibili tutti i materiali (alcuni non facilmente reperibili sui mercati nazionali).
GLI INTERVENTI Nel frattempo è al lavoro il cestello che consente ai tecnici comunali la “verifica dei prospetti”: nel pomeriggio sono state tolte le transenne che avevano chiuso il lato del largo Carlo Felice. In ballo ci sono i 700 mila euro stanziati per rifare la facciata. Perché la caduta dei calcinacci dai torrioni al solaio di Palazzo Bacaredda è stato un campanello d'allarme. Meglio verificare e, poi, intervenire per evitare cedimenti in parti ben più pericolose.
LE VOCI Interventi indispensabili mentre si rincorrono voci incontrollabili. Addirittura, è stato ipotizzato uno scenario da brividi per quanto riguarda il solaio del municipio: sarebbe tanto deteriorato da far temere crolli addirittura nella sala consiliare. Nessuna risposta ufficiale da parte del Comune («anche perché c'è il rischio del reato di turbativa d'asta se si parla di appalti in corso»). Ma la spiegazione è chiara: il solaio, progettato solo come copertura, non è in grado di reggere pesanti macchinari. Ma, si garantisce, è assolutamente integro e sicuro.
Marcello Cocco