Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'assessora regionale e la proposta del sovrintendente

Fonte: L'Unione Sarda
11 novembre 2015

Firino: «Non entro nel merito
della vendita del convento»
 

 

La risposta è implicita: no, grazie, non compriamo. In realtà la Regione svicola sul convento di San Francesco, dove un privato, l'imprenditore Carlo Luigi Scano, sta realizzando un museo d'arte contemporanea. O meglio, chiarisce che non se ne vuole occupare: «Non ho intenzione di entrare nel merito di questa vicenda», dice l'assessora regionale alla Pubblica istruzione e beni culturali Claudia Firino. Punto. Chi l'ha preceduta aveva invece manifestato l'intenzione di acquisire il bene, avviando trattative con la proprietà del tempo. L'allora assessora Lucia Baire aveva portato avanti una serie di interlocuzioni, avviate nella legislatura precedente con Maria Antonietta Mongiu. Firino ripete la stessa frase: «Nulla da dire».
Anche l'assessore agli Enti locali, finanze e urbanistica Cristiano Erriu fa sapere che l'acquisizione non è di sua competenza, fosse stato patrimonio regionale sarebbe stato differente: «Noi non abbiamo nessun titolo».
NO AL TAVOLO Resterebbe uno sfogo quello del proprietario del complesso medievale: «Vogliono che diventi pubblico? Aspettiamo un'offerta concreta, sediamoci a un tavolo». Era stato lo stesso soprintendente per le Belle arti e paesaggio Fausto Martino a non nascondere: «È un bene che dovrebbe essere pubblico, parliamone». Ppr calpestato, le accuse mosse da più parti. Volumi in più. No, ripristino, la risposta.
LA NORMATIVA Ma cosa prescrive, nello specifico, la normativa? L'articolo 52 del Piano paesaggistico regionale, che si applica nel caso di Cagliari, recita: “fino all'adeguamento dei piani urbanistici comunali al Ppr, nelle aree caratterizzate da centri e nuclei storici sono consentiti per i Comuni non dotati di piano particolareggiato unicamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo”. «Di restauro si tratta», ha sempre messo in rilievo l'architetto Massimo Faiferri, progettista e direttore dei lavori. E ancora, altro riferimento è l'articolo 3 (lo Stato aveva impugnato l'articolo 1, dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale) della legge regionale 19 del 2013. Sono le norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici e di impianti eolici. In sostanza, fatta salva l'acquisizione delle autorizzazioni come prevede il Codice dei beni culturali, “interventi di restauro sono da intendersi anche quelli volti alla ricostruzione di edifici la cui preesistenza sia desumibile da cartografia storica, dal catasto o da specifico repertorio fotografico, anche se gli elementi fondamentali dell'edificio siano fisicamente venuti meno nel tempo”.
Mariangela Lampis